E’ uscito il rapporto Osservasalute 2010, che si riferisce ai dati del 2008 e che presenta chiaroscuri per quanto riguarda la salute degli italiani, l’ambiente, l’alimentazione. Per quanto riguarda la mortalità, però, i dati mostrano segni di miglioramento.
La sopravvivenza e mortalità per le diverse cause
Per descrivere l’evoluzione della sopravvivenza è stata analizzata la speranza di vita alla nascita. Tale indicatore ha evidenziato che le donne, nell’anno 2007, potevano aspettarsi di vivere mediamente 84,0 anni e gli uomini 78,7 anni. Si mantiene, quindi, il vantaggio femminile in termini di sopravvivenza, ma il divario continua a ridursi. Tra il biennio 1998-2000 ed il 2007, la speranza di vita maschile è aumentata di 2,2 anni (da 76,5 a 78,7 anni), mentre quella femminile è aumentata di 1,5 anni (da 82,5 a 84,0). Analizzando il dettaglio territoriale una migliore sopravvivenza maschile si registra nella provincia di Ravenna (80,2 anni), mentre la peggiore nelle province di Napoli e Nuoro (entrambe con 76,4 anni). Anche per le donne la situazione di maggiore svantaggio si registra al Sud, in particolare a Napoli ed a Caltanisetta con 81,8 anni, mentre il valore maggiore si evidenzia nella provincia di Forlì-Cesena (85,3 anni).
Relativamente all’evoluzione della mortalità oltre il primo anno di vita si è osservato, confrontando la media del triennio 1999-2001 con quella del biennio 2006-2007, un calo generalizzato facendo registrare una riduzione del 13% negli uomini e dell’11% nelle donne. Inoltre, considerando l’evoluzione nel tempo della mortalità complessiva, evidente è la progressiva omogeneizzazione territoriale tra i due generi.
L’analisi della mortalità per età fa registrare, in generale, una contrazione, sia per gli uomini che per le donne, da imputare alle età superiori ai 55 anni. Anche l’analisi per grandi gruppi di cause (Malattie del sistema circolatorio, Tumori maligni, Cause violente, Altre cause) evidenzia, nel biennio 2006-2007, una generale riduzione per entrambi i generi. La mortalità per le Malattie del sistema circolatorio si riduce significativamente in tutte le province, ma l’intensità di tale variazione risulta diversificata sul territorio.
La provincia con la più bassa mortalità è, per gli uomini, Ogliastra (22,4 per 10.000) e per le donne Nuoro (16,8 per 10.000), mentre i valori più alti si registrano, rispettivamente, a Catania (38,7 per 10.000) ed a Napoli (29,2 per 10.000). Per i Tumori maligni, invece, si registra una riduzione lieve in quanto in molte province si osservano ancora tassi di mortalità crescenti. La provincia a più alta mortalità, sia per gli uomini (43,8 per 10.000) che per le donne (21,5 per 10.000), è Cremona, mentre Vibo Valentia risulta essere quella a più bassa mortalità (rispettivamente 20,7 e 9,1 per 10.000).
Analizzando tali gruppi di cause separatamente per genere si osserva che per le Malattie del sistema circolatorio le province dell’area meridionale sono caratterizzate da una maggiore mortalità femminile, mentre la mortalità per Tumori maligni presenta una configurazione territoriale simile per entrambi i generi ed a svantaggio delle province settentrionali. Infine, anche per le Cause violente e per le Altre cause, si osserva una generale riduzione.