E’ apparso sulla rivista Nature un articolo che descrive un nuovo metodo per combattere il cancro. Si tratta dell’inibizione di uno specifico enzima, MTH1, senza il quale le cellule tumorali sono destinate alla morte.
La scoperta è stata fatta da un team di ricercatori svedesi e conferma altri risultati dei quali però non era ancora chiaro il funzionamento.
Si tratta di uno scoperta eccezionale perchè impedirebbe al tumore di sviluppare delle resistenze, cosa che accade con tutti i metodi attuali. Per velocizzare la ricerca e le scoperte in merito, la ricerca su MTH1 è stata condotta da 5 diversi gruppi di scienziati guidati dal Karolinska Institutet e dal Science for Life Laboratory.
“Per accelerare lo sviluppo di questo principio e procedere con studi clinici sui pazienti il più rapidamente possibile, stiamo lavorando con un modello di ricerca innovativo aperto. Prima della pubblicazione abbiamo inviato gli inibitori di MTH1 a una serie di gruppi di ricerca in tutto il mondo”, spiega Thomas Helleday, titolare della cattedra Söderberg presso il Karolinska Institutet, che dirige lo studio.
Finora la ricerca anticancro aveva come target dei difetti specifici delle cellule tumorali. I diversi tumori, però, sono in grado di sviluppare delle resistenze a questi trattamenti. L’attività enzimatica oggetto di questo studio, invece è comune a tutti i tumori ed è indipendente dalle variazioni genetiche dei singoli specifici tumori. Tutti i tumori esaminati finora dagli scienziati utilizzano questo enzima la cui presenza distingue le cellule tumorali da quelle sane.
“Il concetto si basa sul fatto che le cellule tumorali hanno un metabolismo alterato, con conseguente ossidazione dei blocchi nucleotidici, dice Thomas Helleday”. MTH1 evita lo stress ossidativo e previene danni al DNA. Questo permette la replicazione nelle cellule tumorali in modo che possano dividersi e moltiplicarsi. Con un inibitore di MTH1, l’enzima viene bloccato portando le cellule tumorali alla morte. Le cellule normali invece non hanno bisogno di MTH1. Secondo gli scienziati per questo si tratta di un nuovo potenziale modo di trattare il cancro.
Per procedere velocemnte nella ricerca gli scienziati hanno coinvolto cinque università svedesi producendo un primo inibitore di MTH1 applicandolo ai tumori rimossi dai pazienti affetti da melanoma.
Il dottor Roger Olofsson Bagge, chirurgo presso il Sahlgrenska University Hospital ha dichiarato: “Quando abbiamo visto che il tumore di uno dei miei pazienti affetti da melanoma che ha sviluppato resistenza a tutti gli attuali trattamenti ha effettivamente risposto molto bene al trattamento, siamo rimasti estremamente soddisfatti. E’ raro che si arrivi a sperimentare e testimoniare un tale passo avanti”.
Secondo gli scienziati, però, saranno necessari almeno altri due anni perchè si possa arrivare alla sperimentazione clinica sugli esseri umani.
Grazie a questa ricerca, però, si sono riusciti a spiegare gli effetti di un trattamento descritto nello stesso numero della rivista Nature che inibiva lo stesso enzima MTH1.
“Il fatto che agenti antitumorali già esistenti colpiscono MTH1 dimostra che il concetto funziona davvero. Ora che abbiamo capito il meccanismo possiamo sviluppare inibitori molto selettivi”, conclude Thomas Helleday.