Secondo un articolo appena pubblicato sul numero di Nature di questa settimana, scienziati americani per la prima volta sono riusciti a ricavare cellule staminali embrionali da pazienti adulti aggiungendo i nuclei di cellule adulte della pelle di pazienti affetti da diabete di tipo 1 ad alcuni ovociti non fecondati. La novità sta nel fatto che il vettore del nucleo cellulare è un ovocita non fecondato.
Un team di scienziati guidato da Dieter Egli e Scott Noggle della New York Stem Cell Foundation (NYSCF) di New York hanno fatto un importante passo avanti nello sviluppo di cellule staminali specifiche per ogni paziente, che potrebbero in futuro avere un enorme impatto sullo studio e il trattamento di malattie come il diabete, il Parkinson e l’Alzheimer.
Il risultato è significativo perché tali cellule paziente-specifiche potrebbero essere trapiantate per sostituire le cellule danneggiate o malate in persone con diabete e altre malattie, senza che si cia rigetto da parte del sistema immunitario del paziente. Gli scienziati avvertono comunque che la ricerca è solo agli inizi e che ci sarà bisogno di ulteriore lavoro prima che queste cellule potranno essere utilizzate in sostituzione delle attuali terapie.
La ricerca è stata condotta presso il Laboratorio NYSCF a Manhattan, in collaborazione con clinici e ricercatori della Columbia University Medical Center. L’analisi del DNA è stata effettuata dagli scienziati della University of California, San Diego.
Le cellule specializzate del corpo umano adulto non sono in grado di rigenerare le cellule mancanti o danneggiate in seguito a danni provocati da malattie e danni ai tessuti. Ma sarebbe possibile, secondo il dott. Dieter Egli, scienziato senior dello studio, “riprogrammare le cellule ad uno stato pluripotente”, in modo da permettere una rigenerazione del tessuto senza incorrere a problemi etici, in quanto le cellule proverrebbero salla pelle dei pazienti stessi. Tuttavia, in questo studio il vettore del nucleo cellulare è un ovocita non fecondato, una operazione che ad esempio in Italia potrebbe incontrare ostacoli legali.
“In questo studio di tre anni – prosegue Dieter Egli – siamo riusciti a riprogrammare le cellule riportandole allo stato di pluripotenza. La nostra speranza è che si possa finalmente superare gli ostacoli rimanenti e utilizzare cellule staminali specifiche per ogni paziente per trattare e curare le persone che hanno malattie come il diabete.”
“L’obiettivo finale di questo studio è quello di salvare e migliorare la vita della gente trovando migliori trattamenti e, infine, cure per il diabete, l’Alzheimer, il Parkinson e altre malattie debilitanti e di infortuni che colpiscono milioni di persone negli Stati Uniti e nel mondo”, ha detto Susan L. Solomon, Amministratore delegato della NYSCF.
Gli interessi in gioco sono tantissimi, sia per la vendita degli attuali medicinali che per le organizzazioni di false speranze: se si raggiunge l’obiettivo della giusta cura non è detto che gli interessi non possono coestire. L’importante è trovare la soluzione.
Coraggio, proseguite nella sperimentazione.
E le aziende farmaceutiche? che speculano sulle malattie delle persone dove le mettiamo? A quanti introiti dovranno rinunciare? Insulina, Metformina, Aghi, Stick e macchinete di misurazione etc. etc…
Ogni tanto escono fuori scoperte del genere che dopo un pò vanno nel dimenticatoio, sono anni che sto archiviando imminenti scoperte per la cura del diabete di tipo 1 ma poi fisce tutto a tarallucci e vino!!!
MIO FRATELLO,PIU’ GIOVANE,HA APPENA SCOPERTO DI AVERE IL PARKINSON; ATTENDO CON ANSIA IL BUON ESITO DI QUESTA SCOPERTA, FREGANDOMENE ALTAMENTE DI OSTACOLI LEGALI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!DI FALSI MORALISMI ETICI O SIMILI !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!