E’ stato presentato oggi all’auditorium del Ministero della Salute, alla presenza del Ministro Renato Balduzzi, il nuovo rapporto sulla stato dei tumori in Italia condotto dall’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e dall’Associazione italiana registri tumori (Airtum). Dai risultati emerge che ci si ammala più al nord ma si muore più al sud. Si ammalano più gli uomini che le donne e le donne hanno un più alto tasso di sopravvivenza. Lo studio servirà a gestire meglio le risorse finanziarie del Ministero in un momento di crisi e tagli.
Di tumori ci si ammala, ma le percentuali di guarigione e sopravvivenza continuano a migliorare. Sono mille i nuovi casi ogni giorno e quest’anno saranno 4000 in più rispetto al 2011. Il 56% di questi riguarda gli uomini e la restante percentuale riguarda le donne.
Il Nord è più colpito del Sud con una percentuale del 30%. A 5 anni dalla diagnosi le donne hanno una più ata probabilità di sopravvivenza. Per i tumori più frequenti come quella della mammella e della propstata risultatno ancora più elevate le perentuali di sopravvivenza. Secondo gli oncologi questo risultato è dovuto alla politica di screening preventivo chepermette diagnosi sempre più precoci che aumentano la probabilità di sopravvivenza e al miglioramento delel terapie che diventano sempre più efficaci.
Il tumore del colon-retto è il piu’ frequente, con oltre 50mila nuove diagnosi stimate per l’anno in corso, seguito da quello della mammella (46mila), del polmone (38mila, un quarto dei quali nelle donne) e della prostata (36mila). Il cancro al polmone rimane quello che uccide di piu’, attestandosi al primo posto complessivamente per mortalita’ (34.500 i decessi stimati per il 2012) ed e’ il big killer fra gli uomini (27%), mentre quello al seno lo e’ fra le donne (16%).
Il tumore resta la seconda causa di morte (30%), dopo le malattie cardio-circolatorie (38%) e l’indagine stima che nel 2012 provochera’ 175mila decessi (contro i 174mila del 2011): circa 500 al giorno. “La sopravvivenza – osserva Stefano Ferretti, segretario dell’Airtum – e’ uno dei principali indicatori che permette di valutare l’efficacia del sistema sanitario. In questo senso, esistono ancora differenze nelle percentuali di guarigione tra le Regioni settentrionali e quelle del Sud a sfavore di queste ultime. Chi e’ vivo a cinque anni dalla diagnosi di specifiche forme (testicolo, corpo dell’utero, melanoma, linfomi di Hodgkin e, in misura minore, colon-retto) ha prospettive di sopravvivenza che si avvicinano a quelle della popolazione generale, non colpita da neoplasia”.
I numeri contenuti nel rapporto, spiega Stefano Cascinu, presidente Aiom – sono indispensabili per tutti gli operatori e le istituzioni coinvolti nella lotta contro il cancro, sia nella gestione dei pazienti sia nella programmazione sanitaria in un periodo di contenimento della spesa come quello attuale, in cui – conclude – sono indispensabili l’appropriatezza e l’uso razionale delle risorse”.
Fonte ANSA