Vaccini si, vaccini no: si riaffaccia il dibattito sull’utilità e, soprattutto, sulla sicurezza delle vaccinazioni pediatriche. Esiste una reale correlazione tra i vaccini e l’insorgenza di gravi complicazioni, come ad esempio l’autismo? Quale rapporto esiste tra industria farmaceutica e vaccinazioni?
Due recenti sentenze, una emessa nel mese di marzo 2012 dal Tribunale di Rimini e l’altra a fine luglio dal Tribunale di Torino, stanno sollevando nuovi dubbi e timori e tornano a riaccendere la polemica, forse mai del tutto archiviata. I giudici hanno in entrambi i casi riconosciuto esservi una correlazione tra i vaccini obbligatori, somministrati ai bambini coinvolti nelle due storie di malattia, e la Sindrome di Kanner (l’autismo). La Corte d’appello di Torino, pur riconoscendo l’aggravante dell’errore medico, ha stabilito un risarcimento da record: 1,8 miliardi di euro, che la regione dovrà versare alla parte lesa.
I vaccini rappresenterebbero dunque solo uno strumento nelle mani delle lobby farmaceutiche con cui accrescere i guadagni e fare i propri interessi, o sono realmente l’arma migliore per contrastare malattie gravi, in alcuni casi anche mortali, per l’uomo? Si sta facendo solo terrorismo psicologico (e sanitario), speculando su casi di “ragionevole probabilità scientifica” di rapporto causa-effetto, come sostiene una parte della comunità medica e scientifica, o è davvero suonato il campanello d’allarme?
I pediatri ribadiscono che non vi è alcun un legame diretto tra autismo e vaccini pediatrici ma alcuni consumatori, rappresentati dal Codacons, chiedono già l’abolizione di alcuni tipi di vaccinazione, ritenuti “inutili”: in tal modo si risparmierebbero 114 milioni. Le famiglie sono disorientate e confuse: una scelta informata e consapevole rappresenta sempre l’approccio migliore, ma in tema di vaccini non esiste una fonte autorevole che possa cancellare ogni dubbio o paura così come certo complottismo non aiuta sicuramente i genitori a prendere, serenamente, una decisione responsabile.
Sottoporre il proprio figlio alle vaccinazioni quali rischi comporta? Il tema è particolarmente controverso ed è difficile stabilire dove sia la ragione e dove, invece, il “falso scientifico”. Morbillo, pertosse, varicella, rosolia, sono alcune della malattie che si è potuto debellare grazie alla vaccinazione di massa, con cui è stato possibile scongiurare la formazione di pericolosi focolai infettivi. L’effetto più evidente è stata la conseguente riduzione (quasi un azzeramento) della mortalità infantile, così come un miglioramento del controllo della salute pubblico.
Ma alcune domande rimangono ancora aperte e senza risposta. Perché i vaccini sono obbligatori solo in Itali mentre in molti paesi europei (ad esempio la Francia) sono solo consigliati? Se il ministero della Salute continua a ribadire che le vaccinazioni obbligatorie possono causare solo lievi e transitori effetti collaterali, quali rischi si corrono nel lungo periodo? E come ignorare i casi noti di gravi complicazioni riscontrate in bambini vaccinati?