Vitamina E può aumentare il rischio di cancro alla prostata
Gli uomini che assumono un supplemento giornaliero di vitamina E – che una volta si pensava riducesse il rischio di cancro – hanno un rischio maggiore di cancro alla prostata rispetto agli altri, secondo i risultati di un ampio studio negli Stati Uniti.
La scoperta viene da una relazione che sintetizza i risultati più recenti di uno studio volto a capire il ruolo del Selenio e della Vitamina E nella dieta. Eric Klein, presidente del Glickman Urological Institute e presso la Cleveland Clinic è l’autore principale della ricerca.
Lo studio è iniziato nel 2001 per testare ricerche precedenti che suggerivano che selenio e la vitamina E potessero ridurre il rischio di sviluppare alcuni tumori. Alcuni integratori vitaminici contenenti livelli elevati di selenio e vitamina E sono stati commercializzati durante questo periodo di tempo con la promessa di una riduzione del rischio di cancro.
Lo studio, che appare nell’edizione 12 ottobre del Journal of American Medical Association, ha rilevato che un gruppo di uomini che assumono una dose giornaliera di 400 UI di vitamina E trail 2001 e il 2008 avevano il 17 per cento in più di rischio di cancro alla prostata rispetto agli uomini che hanno assunto un placebo.
“Per l’uomo medio non sembra esserci nessun beneficio dall’assunzione di vitamina E e, di fatto, ci può essere sembra anche qualche danno”, ha detto il dottor Klein, un esperto di fama internazionale del cancro alla prostata, che ha lavorato come coordinatore dello studio nazionale.
Lo studio che si chiama SELECT ha rintracciato più di 35.000 uomini in luoghi diversi degli Stati Uniti, Canada e Porto Rico che hanno assunto dosi giornaliere fino al 2008.
Gli uomini sono stati divisi in quattro gruppi: vitamina E e selenio, vitamina E da sola; selenio da solo e placebo. Il gruppo che assumeva vitamina E è stato l’unico gruppo che ha dimostrato di avere un aumento statisticamente significativo del rischio di cancro alla prostata.
Il cancro alla prostata è la più comune forma di cancro negli uomini americani dopo i tumori della pelle, con un rischio di vita attuale del 16 per cento.
