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Onde gravitazionali primordiali, marcia indietro: solo rumore di fondo

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 04.02.2015

Doveva essere una svolta rivoluzionaria: nel marzo scorso, un gruppo di scienziati ha trovato le cosiddette onde gravitazionali primordiali, o antiche increspature dello spazio-tempo, che dovevano essere state prodotte pochi istanti dopo il Big Bang, Una splendida prova diretta di una teoria che la maggior parte degli scienziati accetta da tempo.

telescopio-BICEP2

Peccato che la scoperta era un falso positivo. Il 30 gennaio, due squadre di scienziati – una che gestisce un telescopio dell’Agenzia Spaziale Europea e dall’altra squadra che ha presentato lo studio originale – hanno deciso che si trattava solo di un miraggio.

La polvere presente nello spazio vuoto della nostra galassia, ha causato delle interferenze nelle misurazioni. Finisce in questo modo una delle più grandi scoperte del 2014.

Le onde gravitazionali sono state a lungo cercato dagli astronomi, in quanto confermerebbero una teoria a lungo ritenuta molto attendibile, e che rimane l’unica spiegazione plausibile per molti scienziati. Secondo la teoria del Big Bang, l’universo si è improvvisamente espanso rapidamente in un preciso istante nel passato, e pochi istanti dopo si è gonfiare sempre più velocemente, quasi alla velocità della luce.

La maggior parte degli scienziati sostiene la teoria in base a prove indirette,  ma finora nessuno era stato in grado di fornire una prova diretta di quello che è successo.

Ciò spiega perché la squadra BICEP2 era stata così entusiasta di scoprire quelle che se sembravano onde gravitazionali primordiali, in quanto si trattava proprio della prova finale del Big Bang. La scoperta avrebbe anche permesso di rispondere ad alcune domande chiave sulla teoria dell’inflazione, in quanto vi sono opinioni diverse sulla questione all’interno della comunità scientifica.

Tuttavia, diversi scienziati hanno cominciato immediatamente a dubitare dei risultati subito dopo che il documento è stato pubblicato, in quanto hanno notato che le nubi sottili di polvere nello spazio interstellare potrebbero aver prodotto un segnale simile. Al fine di verificare se il segnale veniva davvero dalle onde gravitazionali primordiali, i ricercatori hanno cercato di identificare e rimuovere tali segnali dai loro dati, ma sembra BICEP2 non sia stato in grado di farlo, anche usando le migliori mappe disponibili di polvere interstellare.

C’è riuscito invece il telescopio orbitante dell’ESA Planck, che ha generato dati migliori che non erano disponibile ai ricercatori di BICEP2, e nei suoi dati c’era descritta la prova che le onde gravitazionali non sono in realtà state ancora scoperte. Quando la polvere viene infatti rimossa dai dati, la firma scompare, una doccia fredda su quello che era stata pensata una delle maggiori scoperte astronomiche del nuovo millennio.

Tuttavia, gli scienziati non smetteranno di continuare a cercare le prove delle onde gravitazionali primordiali, in quanto sono in molti a credere che sono là fuori da qualche parte. Più i telescopi continueranno a dar loro la caccia, maggiore sarà la possibilità di trovarle.

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