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Kepler-30, il gemello del nostro sistema solare a 10 mila anni luce da noi

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 26.07.2012

Kepler-30Gli astronomi hanno usato il telescopio spaziale Kepler della NASA per individuare un sistema planetario che ha il suo pianeta ben allineati, simile al nostro Sistema Solare.

Lo studio mostra il trio di pianeti in orbita intorno alla stella con una sfasatura inferiore ad un grado l’uno rispetto all’altro e rispetto all’equatore della stella, mostrando una geometria molto simile a quella del nostro sistema solare.

“Nel nostro sistema solare, la traiettoria dei pianeti è parallela alla rotazione del Sole, il che dimostra che probabilmente si è formato da un disco rotante,” ha detto Roberto Sanchis-Ojeda, un ricercatore del MIT che ha guidato la ricerca. “In questo sistema c’è la stessa cosa”.

La scoperta significa che Kepler-30 è simile al nostro Sistema Solare anche per quanto riguarda la sua storia. Probabilmente è nato da un disco rotante di gas e polveri.

Il telescopio della NASA sta studiando circa 150 mila stelle simili al Sole, nel tentativo di trovare pianeti simili a centinaia di migliaia di anni luce di distanza.

Kepler-30 si trova a 10 mila anni luce di distanza dalla Terra e la stella ha dimensioni simili al nostro Sole che ruota attorno ad un asse verticale.

La scoperta del team potrà contribuire a spiegare le origini di alcuni sistemi, ma anche di aiutare a far luce sul nostro sistema solare.

“La ricerca ci dice che il sistema solare non è nato per caso o per un colpo di fortuna”, ha detto Josh Winn, professore associato di fisica al MIT e co-autore dello studio pubblicato sulla rivista Nature. “Il fatto che la rotazione del sole è allineata con le orbite dei pianeti probabilmente non è una coincidenza.”

Winn ha detto che la scoperta può sostenere la teoria sulla formazione dei pianeti gioviani caldi (quelli simili a Giove ma molto vicini alla propria stella). Questi giganti gassosi si trovano molto vicino alla loro stella, e completano un’orbita in poche ore o al massimo giorni.

Gli scienziati pensavano che tali disallineamenti potrebbero essere un indizio delle loro origini, perché le orbite possono essersi formate nel primissimo periodo di formazione del sistema planetario.

Gli scienziati hanno recentemente identificato un certo numero di sistemi gioviani caldi, ma per dimostrare la teoria, i ricercatori hanno bisogno di identificare un sistema con un pianeta grande come Giove ma non caldo. Trovare un sistema allineato simile al nostro sistema solare avrebbe dimostrato che solo i sistemi gioviani caldi non sono allineati.

Il team ha esaminato i dati di Keplero e ristretto la ricerca su Kepler-30, che aveva orbite molto più lunghe rispetto ad un tipico sistema gioviano caldo. Per misurare l’allineamento delle stelle, hanno rintracciato le macchie solari, ossia le ombre che i pianeti lasciano sulla stella quando ci passano davanti.

“Queste piccole macchie nere marciano attraverso la stella mentre le ruotano attorno”, ha detto Winn. “Se potessimo ottenere un’immagine sarebbe fantastico, perché si vedrebbe esattamente come è orientata la stella solo da questi punti di monitoraggio.”

Ma le stelle come Kepler-30 sono estremamente lontane, quindi catturare un’immagine simile è quasi impossibile, e l’unico modo per capire se hanno o no pianeti è quello di misurare una piccola variazione della quantità di luce che emanano. Così, il team rintracciato le macchie solari che utilizzano la luce di queste stelle.

Per capire se la vita è comune nell’universo ci sarà bisogno di capire quanto sono comuni i sistemi planetari simili al nostro, che sono quelli che possono con più probabilità avere una vita biologica.

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