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Antichi coccodrilli che camminavano su due zampe

Scritto da Leonardo Debbia il 15.07.2020

Un gruppo di ricerca internazionale è rimasto di stucco nello scoprire che milioni di anni fa i coccodrilli avevano un’andatura bipede; camminavano, cioè, sulle zampe posteriori, proprio come i dinosauri loro contemporanei, e avevano una lunghezza di oltre tre metri.

Il prof. Anthony Romilio, paleontologo dell’Università del Queensland, in Australia, che guidava la ricerca, afferma che, inizialmente, i membri del suo team avevano ritenuto che le decine di impronte fossili trovate fossero state lasciate da altri animali, e più propriamente da un gruppo di pterosauri, i rettili volanti del Mesozoico.

Rappresentazione di fantasia dei coccodrilli che hanno lasciato le loro tracce nella Corea del Sud (crediti: prof. Antonio Romillo)

Rappresentazione di fantasia dei coccodrilli che hanno lasciato le loro tracce nella Corea del Sud (crediti: prof. Antonio Romillo)

“Le impronte, rinvenute in una pianura un tempo fangosa nei pressi di Jinjiu, una città della Corea del Sud, misuravano circa 24 centimetri, facendo supporre che gli animali che le avevano lasciate dovessero avere zampe posteriori di lunghezza pari a quella degli arti inferiori di esseri umani adulti”, informa il prof. Romilio. “Con le debite proporzioni, la loro altezza era stata quindi stimata in almeno tre metri. Da evidenziare che, mentre queste impronte erano impresse ovunque nel sito, mancavano in assoluto le impronte di arti superiori”, precisa lo studioso.

Del team di ricerca faceva parte il prof. Kyung Soo Kim, della Chinju National University of Education della Corea del Sud, che è riuscito a svelare il mistero dell’assenza di impronte di arti superiori. Semplicemente, quegli animali dovevano essere stati bipedi!

Una volta accertato che non si trattava di pterosauri, le ricerche si sono indirizzate altrove, verso i coccodrilli.

La domanda ora diventava: coccodrilli bipedi?

“I coccodrilli moderni si muovono strisciando su quattro zampe, in una posizione tozza che lascia piste larghe”, dice il prof. Kim. “Le piste esaminate sono, al contrario, molto strette, come se un coccodrillo si fosse trovato in equilibrio su una corda tesa”, scherza lo studioso. “Quando realizzammo che non era osservabile alcun segno di trascinamento della coda, divenne chiaro che queste creature dovevano muoversi con un’andatura bipede, allo stesso modo di molti dinosauri, che camminavano ‘in punta di piedi’ come fanno gli uccelli, i dinosauri moderni, tanto per avere un’idea. Questi coccodrilli mesozoici, però, camminavano poggiando anche i talloni, come fanno gli esseri umani. Quindi non erano dinosauri”.

Le impronte risalgono a 110-120 milioni di anni fa e sono state scoperte dopo aver analizzato i siti di tracce di animali in quella che ora è lo stato della Corea del Sud.

In un primo tempo, i ricercatori erano rimasti interdetti di fronte all’assenza di tracce di arti anteriori, dal momento che i coccodrilli attuali hanno una postura quadrupede.

“Le tracce di coccodrilli fossili sono piuttosto rare in Asia, quindi trovare un’abbondanza di quasi cento impronte è stato un fatto straordinario”, sostiene il prof. Romillo. “Mentre un animale cammina, le zampe posteriori calpestano più o meno l’orma lasciata dalla zampa anteriore, ma in questo caso non abbiamo trovato alcuna traccia nei siti coreani.

“E non è dovuto nemmeno ad una scarsa conservazione delle orme, poiché queste impronte fossili sono un fatto eccezionale, dato che sono visibili dettagli precisi delle punte e delle squame delle zampe”.

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