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Nuova specie di tirannosauri nani? No, erano due giovani T.rex

Scritto da Leonardo Debbia il 13.01.2020

Senza dubbio il Tyrannosaurus rex è il dinosauro più famoso al mondo. Il grande predatore, che con il corpo poteva raggiungere facilmente i 12 metri di lunghezza e la cui dentatura era in grado di frantumare senza sforzo le ossa delle prede, poteva esser visto, a ragione, quasi come una creatura leggendaria.

Ora, un attento esame delle ossa di due giovani T-rex, di medie dimensioni, ha consentito agli scienziati di conoscere meglio i ‘piccoli’ del cosiddetto ‘re tiranno’ e, nel contempo, di poter escludere l’esistenza di una nuova specie di ‘piccoli tirannosauri’.

Scheletro di 'Jane', il piccolo T.rex del Montana

Scheletro di ‘Jane’, il piccolo T.rex del Montana

Ed ecco la storia del rinvenimento e del riconoscimento.

Gli scheletri fossili di due piccoli dinosauri erano stati scoperti all’inizio degli anni 2000, nella Contea di Carter, Stato del Montana (USA) e quindi esposti nel Museo di Storia Naturale di Rockford, Illinois.

Soprannominati ‘Jane’ e ‘Petey’, i due ‘piccoli’ erano leggermente più alti di un cavallo da tiro.

Il team incaricato di studiare i resti, guidato dalla paleontologa Holly Woodward, docente presso il Center for Health Sciences dell’Oklahoma State University, prese ad esaminare attentamente Jane e Petey, trovando loro la giusta collocazione tassonomica e avviandosi quindi a comprendere meglio la storia della vita del T.rex.

“Finora, nelle esposizioni di scheletri di dinosauri, molti musei mettevano in mostra solo i fossili più grandi, quelli che destavano più impressione, mentre tendevano ad ignorare i resti più piccoli”, racconta Woodward. “E questo veniva fatto senza considerare che quei fossili più piccoli potevano provenire da animali più giovani. Quindi, per molto tempo abbiamo avuto a che fare con una serie di lacune nella comprensione di come avrebbe potuto svolgersi la crescita dei dinosauri. E questo vale anche per il T.rex”.

Le dimensioni di Jane e Petey sono realmente importanti perchè permettono di metter da parte l’ipotesi che si trattasse di un’altra specie di dinosauri, ma soltanto di individui giovani in fase di crescita.

Ora gli scienziati possono studiare in che modo ossa e proporzioni sono cambiate nel tempo fino al T.rex adulto, ma possono anche utilizzare la paleoistologia, cioè lo studio della microstruttura ossea fossile, per conoscere i tassi di crescita e l’età dei giovani.

Woodward e il suo team hanno tagliato in sezioni sottili parti delle ossa degli arti inferiori di Jane e Petey per esaminarle a fondo ad un ingrandimento elevato.

“E’ sempre sorprendente scoprire che, potendo esaminare un enorme osso di dinosauro, puoi renderti conto della fossilizzazione avvenuta anche a livello microscopico”, dice Woodward. “E confrontando queste microstrutture fossilizzate con caratteristiche simili dell’osso moderno, sei in grado di avere informazioni sul metabolismo, sul tasso di crescita e sull’età”.

Il team ha così verificato che il giovane T.rex stava crescendo velocemente, come i moderni animali a sangue caldo, i mammiferi e gli uccelli.

Woodward e i suoi colleghi hanno anche scoperto, contando gli anelli annui di crescita dell’osso – proprio come si contano gli anelli degli alberi – che Jane e Petey erano T.rex adolescenti, quando morirono: 13 e 15 anni, rispettivamente.

Era stato supposto, come detto prima, che i due piccoli scheletri non fossero affatto T.rex, ma due individui di una specie più piccola, il Nanotyrannoaurus pigmeo.

L’uso dell’istologia per uno studio più approfondito delle ossa ha così portato alla conclusione che gli scheletri appartenessero invece proprio a giovani T.rex, escludendo una nuova specie di dinosauri.

“Dato che il T.rex impiegò fino a vent’anni per raggiungere le dimensioni degli adulti” – sottolinea Woodward – “probabilmente subì drastici cambiamenti, man mano che cresceva”.

I giovani come Jane e Petey erano veloci e avevano denti simili a coltelli per tagliare, mentre gli adulti frantumavano le ossa schiacciandole.

Non solo, ma il team di Woodward ha scoperto che la crescita del T.rex era discontinua, essendo strettamente collegata all’abbondanza di cibo. A fronte di scarsità di prede, l’individuo cresceva poco, mentre in presenza di cibo abbondante, la sua crescita era più rapida.

“La spaziatura tra gli anelli di crescita annui era proporzionale a quanto un individuo cresceva da un anno all’altro”, spiega Woodward. “Confrontando la spaziatura tra gli anelli annui di crescita di Jane e di Petey e quella di individui più anziani, infatti, si nota che non sono coerenti. Per alcuni, la distanza è ravvicinata, mentre per altri è invece ampia”.

La ricerca di Woodward e del suo team scrive un nuovo capitolo riguardo i primi anni di vita del dinosauro più famoso al mondo, mostrando che il ‘re tiranno’ aveva assunto la ‘corona’ molto prima di raggiungere la dimensione adulta.

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