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Scoperte finalmente le origini dell’ Hobbit indonesiano

Scritto da Leonardo Debbia il 01.05.2017

Lo studio più completo sulle ossa di Homo floresiensis, la specie rinvenuta nel 2003 sull’isola indonesiana di Flores, i cui membri sono stati chiamati anche ‘Hobbit’ a causa delle dimensioni corporee alquanto ridotte, ha ora rivelato che probabilmente questa specie si è evoluta da un antenato in Africa e non da Homo erectus, come finora era stato ritenuto.

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Ricostruzione del cranio di Homo floresiensis (credit: Stuart Hay, ANU)

Lo studio, opera dell’Università Nazionale Australiana (ANU), ipotizza che Homo floriesensis sia quindi una ‘specie sorella’ di Homo abilis, che è una delle prime specie di ominidi che popolarono l’Africa 1,75 milioni di anni fa.

Secondo il nuovo studio, non esiste alcuna prova che H. floriesensis si sia evoluto dal più

diffuso Homo erectus, il più antico ominide dell’Indonesia, conosciuto dai resti venuti alla luce sulla terraferma.

La dottoressa Debbie Argue, ricercatrice della Scuola di Archeologia e antropologia presso la Australian National University (ANU), ha dichiarato che i risultati dello studio dovrebbero finalmente mettere la parola fine alle discussioni sulle origini di H. floresiensis, che erano iniziate subito dopo i primi rinvenimenti fossili in Indonesia.

“Le nostre analisi mostrano che H. floresiensis era probabilmente una ‘specie sorella’di

  1. habilis. In altre parole, le due specie condividevano un antenato comune”, sostiene Argue. “E’possibile che H. floresiensis si sia evoluto in Africa e sia migrato successivamente; oppure potrebbe essere stato l’antenato comune a migrare e ad evolversi in H. floresiensis al di fuori dell’Africa”.

Una cosa certa è che H. floresiensis ha vissuto sull’isola di Flores fino a 54mila anni fa.

Tuttavia, mentre la ricerca precedente si era concentrata principalmente sul cranio e sulla mascella inferiore, questo studio ha utilizzato ben 133 punti interessanti il cranio, le mascelle, i denti, le braccia, le gambe e le spalle.

Secondo Argue, nessun dato esaminato ha sostenuto l’ipotesi che H. floresiensis si sia evoluto da H. erectus.

  “Abbiamo scoperto che, tentando di collegare i dati ottenuti con l’albero genealogico di Homo, non si riesce ad ottenere un risultato attendibile. Tutti i punti di riferimento indicano che si tratta di una teoria non sostenibile”.

Questo – sempre a detta di Argue – è confermato da molte caratteristiche, quali la struttura della mascella, dalla quale risulterebbe che H. floresiensis avrebbe potuto essere addirittura più antico di Homo erectus.

“Sarebbe difficile spiegare questa caratteristica come una regressione, per cui la mascella di

  1. erectus si sarebbe evoluta nella condizione primitiva che osserviamo in H. floresiensis”.

  Argue sostiene anche che si potrebbe ipotizzare che H. floresiensis possa essersi diversificato prima di 1,75 milioni di anni fa, ma allora dovremmo ammettere che sarebbe da collocarsi addirittura anteriormente ad H. abilis, il che lo renderebbe molto arcaico.

Una teoria che non regge.

Il professor Mike Lee, dell’Università Flinders e del South Australian Museum, ha usato modelli statistici per analizzare i dati.

Secondo lui, le analisi confermano l’esistenza di “un reale rapporto di parentela con H. abilis. H. floresiensis occupava di sicuro una posizione molto primitiva sull’albero evolutivo umano”.

“Possiamo essere certi al 99 per cento che H. floresiensis non abbia legami parentali con H. erectus, come siamo certi al 100 per cento che non si sia trattato di un H. sapiens affetto da una malformazione, come è stato proposto di recente da alcuni”, conclude Lee.

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