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In orbita la prima sentinella del progetto Copernicus dell’ESA

Osserverà mari, ghiacciai, foreste e vulcani e aiuterà ad evitare le stragi in mare dovute all'immigrazione clandestina, come quelle di Lampedusa

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 07.04.2014

E’ in orbita il primo satellite di un progetto europeo che prevede il lancio di 6 famiglie di satelliti. Si tratta del più grande progetto del nostro pianeta finalizzato all’osservazione di foreste, ghiacciai, vulcani e mari, ma aiuterà anche a monitorare il traffico di umani e l’immigrazione clandestina, contribuendo ad evitare tragedie come quella di Lampedusa. Il progetto, il più grande mai realizzato nel suo genere, annovera il nostro Paese come tassello importante per ciò che concerne lo sviluppo delle tecnologie.

Sentinel 1A

Si chiama Sentinel 1A il primo satellite lanciato in orbita dal programma Copernicus dell’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea. Si tratta di uno dei satellite che monitoreranno il pianeta, muovendosi a coppie e osservando ogni zona ad intervalli di 6 ore.

Sentinel 1A è dotato di pannelli solari e di un’antenna di ben 12 metri. Le immagini che realizzerà saranno inviate al Centro Spaziale di Matera.

“Nessuno ha mai fatto nulla del genere”, ha detto il direttore generale dell’Esa, Jean-Jacques Dordain. “E’ un programma unico perchè permetterà la copertura continua e completa di terra, oceani e atmosfera”. Il progetto è costato 2,3 miliardi di euro solo per la parte spaziale, ma avrà applicazione svariati e estremamente importanti.

“La maggiore precisione e frequenza dei dati forniti da Sentinel 1A permetterà di evitare tragedie come quella di Lampedusa” ha detto il vicepresidente della Commissione Ue responsabile per l’industria e lo spazio, Antonio Tajani, rilevando che è “una dimostrazione tangibile della solidarietà europea, nel monitorare le frontiere marittime, l’immigrazione clandestina e il traffico di esseri umani”.

Sentinel 1A, e il satellite che con lui farà coppia, Sentinel 1B, fotograferanno oceani, suolo e ghiacci. Entro il 2015 saranno in orbita le prime tre coppie di satelliti.

Le informazioni satellitari saranno condiviso a livello planetario, quindi anche con la NASA e il Noaa sorveglianza geologica come l’Usgs. I dati, spiegano dall’ESA, saranno accessibili liberamente a tutti.

L’Italia ha un ruolo importante soprattutto per lo sviluppo della tecnologia. Elisio Prette, amministratore delegato della Thales Alenia Space,società di cui abbiamo già parlato perchè impegnata nel lancio del primo Shuttle europeo, che ha partecipato alla realizzazione dei primi due satelliti, ha dichiarato che questo progetto è “la conferma della lunga e riconosciuta esperienza dell’azienda nella realizzazione di satelliti per l’osservazione della Terra e tecnologie radar”.

Inoltre la società e-Geos presso il Centro Spaziale di Matera riceverà le immagini realizzate dai satelliti. Altre due stazioni si trovano in Norvegia e in Spagna.

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