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India, iniziata la missione verso Marte

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 06.11.2013

Andhra Pradesh, India – Il capo dell’organizzazione per le ricerche spaziali indiane ISRO – un’agenzia governativa – K. Radhakrishnan ha detto che la missione inaugurale del razzo indiano verso il Pianeta Rosso ha completato con successo la sua prima fase, con il completamento del lancio e la messa in orbita ellittica attorno alla Terra della navicella che dovrà raggiungere Marte.
 
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Ieri, martedì 5 novembre è stato un giorno storico per l’India, che ha dimostrato se non altro grande determinazione nel voler perseguire un progetto tentato e messo in atto solo dalle grandi potenze fino ad oggi. Ha lanciato con successo il suo primo razzo per Marte, con l’obiettivo di mettere un satellite in orbita intorno al Pianeta Rosso ad un costo inferiore rispetto alle precedenti missioni e, potenzialmente, posizionare la nazione asiatica nell’olimpo della corsa allo spazio profondo.
 
Il Mars Orbiter è decollato dal Satish Dhawan Space Center e dovrebbe raggiungre Marte entro il prossimo settembre 2014, alla ricerca di segni di minerali, e soprattutto metano, in atmosfera, quello che poco tempo fa Curiosity ha annunciato di non aver trovato.

Il capo della Space Research Organization dell’India (ISRO) , K. Radhakrishnan ha detto che tutto è andato secondo i piani: “Dopo l’immissione del Mars Orbiter in un’orbita ellittica, ci sono state diverse operazioni eseguite sul veicolo spaziale. Sono felice di annunciare che il veicolo spaziale è in buona salute e che ha svolto i compiti che gli sono stati impartiti” , ha detto Radhakrishnan.
 
“Non siamo in corsa con nessun altro, ma siamo in gara con noi stessi per eccellere per noi stessi”, ha aggiunto.
 
Solo gli Stati Uniti, l’Europa e la Russia hanno finora avuto la capacità tecnica per inviare sonde attorno e su Marte. Le missioni su Marte hanno un alto tasso di fallimento e se questa missione dovesse rivelarsi un successo, sarà una grande spinta per l’orgoglio nazionale , soprattutto dopo che una missione simile da parte della Cina è fallita nel 2011.
 
I soldi investiti nel progetto, 4,5 miliardi di rupie, sono solo una frazione del costo del prossimo lancio di una sonda americana su Marte, MAVEN (Mars Atmosphere and Volatile Evolution), l’ultimo gioiello tecnologico della NASA per studiare l’atmosfera marziana. Gli analisti dicono che l’India potrebbe catturare una discreta fetta del mercato mondiale dello spazio, del valore di 304 miliardi dollari, grazie alla sua tecnologia a basso costo.
 
Elencando i benefici della missione, Radhakrishnan ha detto: “Possiamo dire con orgoglio che le tecnologie spaziali in questo paese hanno portato benefici e servizi alle persone, come le infrastrutture di comunicazione, la gestione delle risorse naturali in un modo migliore, e la raccolta di informazioni su vari progetti di sviluppo nel Paese e per sostenere le operazioni di gestione delle catastrofi”, ha aggiunto. Questa dichiarazione è forse un tentativo per giustificare la spesa per una missione spaziale in un paese dove milioni di persone non hanno i beni essenziali per la sopravvivenza.

Ma in realtà la missione su Marte è notevolmente più economica di alcuni dei programmi di spesa più sontuosi dell’India, tra cui un piano di 340 milioni dollari per costruire la più grande statua del mondo, nello stato del Gujarat, comprese le infrastrutture circostanti.
 
Nonostante questo, il governo indiano si è attirato le critiche a causa del permanere, nel mezzo di una crescita economica invidiabile, di alti livelli di povertà e malnutrizione.
 
Il programma spaziale indiano iniziò 50 anni fa e si è sviluppato rapidamente dopo che le potenze occidentali imposero delle sanzioni in risposta a un test nucleare nel 1974, spronando gli scienziati a costruire la tecnologia missilistica avanzata che doveva servire a portare a destinazione le testate nucleari. Cinque anni fa, la sonda indiana Chandrayaan sbalordì il mondo dell’astronomia portando un impattatore sulla superficie della Luna, dove trovò prove della presenza di acqua.
  
Ora la missione del Mars Orbiter prevede di cercare metano nell’atmosfera marziana, un composto chimico fortemente legato alla vita sulla Terra.

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