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Svelato il mistero della supernova troppo brillante PS1 – 10afx

Un team di scienziati dell'università di Tokyo ha svelato il mistero dell'eccessiva luminosità della supernova PS1 - 10afx

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 25.04.2014

Si chiama PS1 – 10afx ed è una supernova osservata per la prima volta nel 2010 che dal momento della sua scoperta ha rappresentato un grande mistero, risolto oggi grazie ad una ricerca dell’Università di Tokyo pubblicata sulla rivista Science. Il disvelamento di questo mistero potrebbe consentire in futuro di misurare la velocità di espansione dell’universo.

Svelato il mistero di una supernova

La supernova rappresentava un mistero in quanto era eccezionalmente brillante, talmente tanto da non giustificare apparentemente la sua luminosità: alcuni scienziati addirittura stavano ipotizzando di creare una nuova categoria di supernove superbrillanti.

L’ipotesi della creazione di una nuova categoria è andata avanti fino a che un team di scienziati, guidati da Robert Quimby, ha scoperto che la luminosità della supernova dipende da un “effetto lente” causato da una galassia che si interpone fra noi e la stella.

“Non abbiamo visto niente come PS1 – 10afx prima di ora”, ha spiegato Robert Quimby, “Il team che l’ha scoperta propose allora che si trattasse di un nuovo tipo di supernova che nessuna teoria aveva previsto.”

Ci sono alcune, rare supernovae che hanno luminosità paragonabili, secondo Quimby, “ma PS1 – 10afx era diversa anche per tutto il resto. Si è evoluta troppo in fretta, la sua galassia ospite era troppo grande, ed era molto, troppo rossa.”

Perciò gli scienziati hanno fatto un’altra ipotesi:”Abbiamo proposto che il bagliore eccezionale potesse essere spiegato come l’effetto di una lente gravitazionale”.

Dunque il team ha cominciato a confrontare i dati relativi al picco di luminosità della supernova con quelli in cui il bagliore è diminuito trovando le tracce della presenza di una seconda galassia coincidente con quella di PS1- 10afx che ha funto esattamente da lente di ingrandimento.

Quimby ha spiegato che a causa della coincidenza “la luce della lente era semplicemente persa nel bagliore della galassia”

Si tratta della prima lente che ha un effetto tanto potente su una supernova, hanno spiegato gli scienziati. “Abbiamo molti esempi di lente gravitazionale”, ha spiegato Quimby, “ma la maggior parte di queste rappresentano le cosiddette lente gravitazionali ‘deboli'”.

La scoperta dell’effetto lente eccezionale è avvenuta purtroppo con troppo ritardo: se fosse avvenuta prima, infatti, avrebbe consentito di effettuare dei calcoli sulla velocità di espansione dell’universo.

Purtroppo però, quando gli scienziati si sono accorti dell’effetto, il bagliore della supernova si era già dileguato e non è stato possibile effettuare osservazioni e calcoli adeguati.
Ma questo, naturalmente, non fa demordere gli scienziati che ora, spiegano, sanno cosa cercare e in che modo riconoscerlo. Alla prossima occasione, certamente, non si faranno sfuggire l’opportunità.

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