Uno studio pubblicato il 15 ottobre sulla rivista scientifica online PLoS ONE riporta evidenze di comportamenti cannibalistici tra esemplari di Tyrannosaurus Rex, un dinosauro carnivoro tra i più grandi mai esistiti e che è vissuto fino a 65 milioni di anni fa, quando una grave crisi ecologica causò la sua estinzione, oltre a quella di tutti gli altri dinosauri.
Il re dei dinosauri non si cibava, quindi, solo di altri dinosauri, ma anche di esemplari appartenenti alla sua stessa specie. Questa è la conclusione dei ricercatori che hanno lavorato ad alcuni segni ritrovati su alcune ossa di tirannosauro.
Il tyrannosaurus rex era un’enorme animale, che poteva arrivare a 13 metri di lunghezza, 4 di altezza e a 7 tonnellate di peso, e si stima che poteva correre alla velocità di 30 Km orari. Ha vissuto durante il tardo Cretaceo, da i 70 e i 65 milioni di anni fa, appena prima dell’estinzione di tutti i dinosauri.
Il dibattito sulla strategia di caccia del tirannosauro è antica. Agli inizi del ‘900 Lambe lo ha paragonato al Gorgosaurus (un parente stretto del T. rex) e ha suggerito che entrambi fossero saprofagi, ossia che si notrivano di carogne di animali già morti. Questa conclusione era nata a causa di un’interpretazione sbagliata della mancanza di segni consunzione sui denti fossili dei tirannosauri. Successivamente si scoprì che i denti dei tirannosauri venivano rimpiazzati velocemente, come succede oggi agli squali. Tuttavia, non è da escludere che il tirannosauro potesse cibarsi anche di carogne, quando necessario, o addirittura potesse rubare la preda ad altri animali, a causa della sua mole non proprio modesta.
Il nuovo studio di Nicholas Longrich e colleghi aggiunge un nuovo importante elemento nel dibattito in corso. Quello che Lorngrich ha scoperto è che il suo insaziabile bisogno di carne portava il T. rex a cibarsi dei suoi stessi fratelli. Come descritto nello studio, sono stati esaminati 17 esemplari di dinosauro, che riportavano le tracce dei denti di un grosso predatore. Ebbene, 4 di questi erano proprio scheletri di tirannosauro. Osservando attentamente i segni lasciati sulle ossa, i ricercatori hanno notato delle forme a U e a V, che sono caratteristici segni di predazione. Il dinosauro che aveva attaccato questi esemplari doveva essere per forza un T. rex, in quanto all’epoca nella zona non c’erano altri predatori delle dimensioni adatte.
Longrich aveva, inizialmente, avanzato l’ipotesi che quei segni fossero stati fatti da antenati degli odierni coccodrilli, ma ha scartato l’ipotesi in quanto la dimensione dei denti di questi rettili è piccola e ha una diversa disposizione rispetto a quella che si deduce osservando le ossa delle prede. Inoltre, altri fattori da escludere sono il possibile intervento di insetti, come tarli, che non avrebbero potuto lasciare quelle tracce, e più banalmente i segni accidentali degli utensili usati durante gli scavi, che avrebbero piuttosto rotto la superficie delle ossa, invece che antrare così in profondità.
I ricercatori hanno infine osservato che il T. rex in questo caso ha mostrato un comportamento “indiscriminato e opportunistico”. Infatti, è più facile cibarsi di un proprio simile piuttosto che fare la fatica di cacciare una preda. Inoltre, aggiungono macabramente i ricercatori, “i segni sulle ossa sono stati fatti dopo che tutta la carne era stata rimossa dalla carcassa”.
Il tirannosauro è diventato il secondo dinosauro ad aver mostrato comportamenti cannibalistici, dopo il Majungatholus. Questo dimostra che il cannibalismo non era poi così raro tra i dinosauri, e magari aveva a che fare con meccanismi innati di controllo della popolazione totale di carnivori. Anche oggi non è difficile osservare fenomeni di cannibalismo in natura, in particolare tra carnivori come orsi, iene, grandi felini. Non si possono non citare eventi documentati di cannibalismo anche tra gli uomini.