Dormire poco e male non fa bene al rischio di Alzheimer. Ricercatori americani hanno infatti scoperto che la carenza di sonno è associata ad una maggiore quantità di placche formate dalla proteina Beta amiloide nel cervello dei pazienti affetti da Alzheimer
Ricercatori americani hanno scoperto che la carenza di sonno è associata ad una maggiore quantità di placche formate dalla proteina Beta amiloide nel cervello dei pazienti affetti da Alzheimer
Una nuova proteina amiloide può giocare un ruolo importante nella malattia di Alzheimer. Questo è quanto rileva uno studio condotto da ricercatori della Università della California Davis. Lo studio mette in relazione la presenza del diabete di tipo 2 e la produzione di una specifica proteina con l’Alzheimer. “Sappiamo da molto tempo che il diabete […]
La diffusione inesorabile del morbo di Alzheimer attraverso il cervello segue i percorsi neurali per distruggere inesorabilmente le cellule del nostro sistema nervoso centrale. La scoperta giunge da ricercatori dell’Università di Linköping in Svezia, che per la prima volta hanno dimostrato che le proteine tossiche vengono trasferite da neurone a neurone. Attraverso esperimenti su neuroni […]
Una proteina recentemente scoperta nel cervello potrebbe svolgere un ruolo chiave nel regolare la creazione del beta-amiloide, il principale componente delle placche implicate nello sviluppo del morbo di Alzheimer, secondo i ricercatori della Scuola di Medicina della Temple University.Un gruppo guidato da Domenico Pratico, professore di farmacologia e di microbiologia e immunologia presso la Temple, ha […]
Le forme ereditarie del morbo di Alzheimer possono essere rilevabili fino a 20 anni prima che i problemi con la memoria e il pensiero inizino a manifestarsi, hanno detto alcuni ricercatori che presenteranno i risultati alla Conferenza sull’Alzheimer dell’Associazione Internazionale sul Morbo di Alzheimer a Parigi. Riconoscere l’Alzheimer nelle sue prime fasi è una priorità […]
Gli scienziati dell’Università Strathclyde di Glasgow stanno mettendo a punto una tecnica basata su una nuova scoperta che potrebbe aprire la strada alla diagnosi precoce del morbo di Alzheimer nelle sue prime fasi – e potrebbe aiutare a sviluppare trattamenti immediati. La tecnica utilizza una caratteristica fluorescenza del peptide coinvolto nell’evoluzione della malattia. Quando questa […]