Un’ altra giornata ad alti livelli di inquinamento a Pechino. La giornata arriva dopo una serie di picchi in cui la città è rimasta coperta da una nebbia fitta. In altre occasioni era già stato consigliato ai cittadini di rimanere in casa con le finestre chiuse.
Il problema dell’inquinamento in Cina sta diventando sempre più evidente e le giornate nere dello smog ne sono la prova. Oggi per Pechino è stata un’altra giornata nera, peggiorata da un tempesta di sabbia. Gli indicatori ufficiali segnalavano un inquinamento severo.
L’inquinamento a Pechino è composto soprattutto dalle polveri sottili, le PM2.5, le polveri estremamente nocive per l’organismo, perchè riescono a penetrare direttamente nelle profondità polmonari senza incontrare ostacoli.
Pechino si presentava stamane alla sua popolazione soffocata da una fitta coltre che ha modificato completamente il paesaggio urbano. Si sono rincorse le immagini dei palazzi scoloriti dalla nube tossica.
Se fino a poco tempo fa le autorità cinesi non ammettevano il problema inquinamento, un report recente del Ministero dell’Ambiente, ha cominciato a parlarne e ha ammesso, anche dopo la sollecitazione arrivata dal report di un giornalista cinese che nel 2009 aveva denunciato il problema, l’esistenza dei “villaggi del cancro”, paesi in cui il cancro ha una percentuale di incidenza molto elevato prioprio a causa dell’inquinamento.
L’azoto. Cominciano anche a spuntare le prime ricerche scientifiche sull’inquinamento in Cina. Una ricerca recente ha valutato i livelli di inquinamento da azoto dal 1980 al 2000. Secondo gli scienziati dell’Università di Stanford, che hanno collaborato con quelli dell’Università di Pechino, i livelli di azoto sono aumentati in questo periodo del 60% con gravi impatto sulla salute delle persone e degli ecosistemi.
Secondo i ricercatori la Cina negli ultimi 30 anni è diventata la più grande produttrice globale di azoto. L’azoto è stato utilizzato in maniera aggressiva come fertilizzante, l’aumento dell’allevamento e dell’uso di automobili ha aggravato ulteriormente il problema.
L’aumento dei livelli di azoto hanno portato ad una serie di impatti deleteri quali la diminuzione della qualità dell’aria, l’acidificazione del suolo e dell’acqua, un aumento delle concentrazioni di gas serra e la riduzione della diversità biologica.
“Tutti questi cambiamenti possono essere collegati a un fattore comune: una forte crescita economica, che ha portato ad aumenti di emissioni di azoto sia da fonti agricole che non agricole”, hanno spiegato gli autori.
La Cina utilizza l’azoto soprattuto nei fertilizzanti: la quantità di azoto utlizzato dalla Cina è uguale a quello utilizzato dagli Stati Uniti e dall’Europa insieme. La quantità è così ingente perchè l’utilizzo non è efficiente e, anche a causa di questo motivo, molto azoto viene disperso nell’atmosfera e inquina le acque.
Secondo gli esperti su questa drammatica situazione la Cina può agire attraverso uno specifico programma di governo.
Inquinamento del suolo. E’ di oggi la notizia che il Governo cinese non renderà pubblici i dati sul’inquinamento del suolo. E’ stato reso noto dagli avvocati dei watchdog che hanno richiesto di poter accedere ai dati del rapporto.
E’ evidente che la pressione dell’opinione pubblica spinge e quella del governo potrebbe essere una reazione a questa pressione. Ma gli scienziati hanno già ammonito che l’inquinamento del suolo può portare dei gravi problemi soprattutto sul lungo periodo.
“Se il Governo ha dovuto rendere noti i dati sull’inquinamento atmosferico, il fatto che non renda pubblici quelli sul suolo deve fare credere che il probelma sia molto più grave?”, chiedono gli avvocati.
Il problema dell’inquinamento in Cina sta diventando sempre più attuale e stringente grazie anche ad un’azione aggressiva dei media che è del tutto nuova in questo paese.