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Appiccato un incendio ad un albero monumentale nel Lazio

L'albero è stato bruciato dall'interno, il fuoco è stato acceso nella cavità dell'albero e l'ha bruciato lentamente

Scritto da Federica di Leonardo il 19.01.2013

Acerone d'invernoUn albero monumentale è stato bruciato nel Lazio. Era conosciuto da tutti come l’Acerone del Terminillo. Il fuoco è stato appiccato da ignoti nei giorni attorno a Capodanno.

L’acero monumentale del Terminillo è stato incendiato all’inizio dell’anno, ma il personale della forestale del Terminillo è intervenuto il 3 gennaio, appena ricevuta la segnalazione.

L’albero monumentale è stato bruciato dall’interno, il fuoco è stato acceso nella cavità dell’albero e l’ha bruciato lentamente. Con il vento poi l’acerone è caduto a terra. L’albero era già malato, ma avrebbe potuto vivere ancora qualche anno. 

Alcuni alberi, in Italia, sono definiti monumentali. Ci sarebbe da chiedersi perché. Un monumento è qualcosa che si mette in evidenza, perchè è significativo. Un albero monumentale in genere è secolare, quando ci avviciniamo siamo colpiti dalla sua possenza, dalla sua imponenza e contemporaneamente dalla sua generosità, perchè ospita in sé tante altre specie viventi.

Un albero monumentale, quando abbiamo la fortuna di visitarlo, ci dice di quanto la sua presenza travalichi la nostra. Secoli di passaggi, migliaia di uomini e donne, guerre, rivoluzioni, un susseguirsi interminabile di stagioni. Un albero secolare, quando lo avviciniamo, ci ricorda che non siamo né i primi, né gli ultimi a passare di là. In qualche modo ci riporta ad una dimensione più umana.

Un albero secolare, inoltre, non chiede niente e, in quanto monumento, non serve a qualcosa, non produce. E’ forse per questo che viene detto monumentale, perchè ci ricorda qualcosa di importante. Che è stato riconosciuto importante dalla nostra società e deve essere preservato per le future generazioni.

Purtroppo sono scarsi gli indizi per risalire ai colpevoli dell’atto vandalico, anche perché per giungere all’acerone bisogna camminare per un po’ lungo un sentiero. Bisogna quindi raggiungerlo appositamente. Nonostante questo, accertato che l’incendio sia di natura dolosa, si pensa probabilmente ad una bravata.

E’ comunque stato aperto un procedimento verso ignoti di natura penale presso la Procura della Repubblica. Ora il magistrato dovrà decidere se archiviare il caso o procedere con le indagini.

Le sezioni del CAI di Leonessa, Antrodoco e Rieti hanno espresso tutto il loro sdegno nei confronti dell’atto. L’Acerone era infatti un simbolo per gli abitanti e per coloro che amavano frequentare la zona.

“È stato incendiato ed è crollato sotto il peso del non rispetto e del dispregio”, dicono in un comunicato, “Sotto il peso della cultura del ‘tutto è consentito’, nel disdegno delle leggi, della coscienza civile e della natura.”

“L’Acerone era un simbolo del Terminillo, un monumento all’ambiente, alla montagna, alla stessa località. Un albero monumentale come i pochi che ormai solo resistono nelle faggete dei monti reatini; eppure l’incoscienza, l’inciviltà e l’arroganza verso la natura non hanno avuto limite; e neppure l’ammirazione e gli sguardi estasiati delle centinaia di escursionisti sono valsi a scongiurare un’azione tanto sconsiderata, quanto inimmaginabile.

“Questa è la cultura del disprezzo per le montagne, per la natura, per i simboli della nostra terra, uno sviamento culturale inconcepibile e non consentito con il quale bisogna scontrarsi e contro il quale il CAI nulla intende concedere,” conclude il comunicato del CAI.

Bruciare un albero monumentale è bruciare un monumento. Come distruggere una statua di Michelangelo o bucare la tela di un dipinto di Leonardo. Ma non ha lo stesso effetto sull’opinione pubblica. Una società che non riconosce più i valori che vuole traghettare nel suo futuro è una società scardinata dall’interno. Di un albero, forse, importerà a pochi. Ma che ne è della nostra “società civile”?

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