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Due arresti per il disastro ecologico sulla barriera corallina. 20 anni per rimarginare le ferite

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 14.06.2010

AUSTRALIA – La polizia australiana mercoledì ha arrestato due membri dell’equipaggio, il capitano e l’ufficiale di guardia, responsabili della nave carboniera cinese che si è incagliata sulla Grande Barriera Corallina la scorsa settimana, provocando gravi danni a uno dei maggiori e più famosi affioramenti di corallo al mondo.

Il capitano cinese e primo ufficiale di guardia durante l’incidente dello scorso 3 aprile sono stati accusati di danneggiamento ad un’area marina protetta dopo che un’indagine ha rilevato che il cargo, lo Shen Neng 1, aveva deviato dalla sua rotta prevista.

I funzionari hanno detto che potrebbero volerci fino a 20 anni alla barriera per riprendersi dalla collisione, cosa che ha dato origine a  pressanti richieste di controlli più severi su navi mercantili in acque australiane. Il solco fatto dallo scafo sul fondale, una vera e propria cicatrice nella barriera corallina, che pullula di esseri viventi e che si regge su un delicato equilibrio ecologico, è di 3 chilometri di lunghezza e fino a 270 metri di larghezza.

Il capitano di 47 anni, la cui identità non è stata resa pubblica, è accusato di essere responsabile di danni ad un parco marino, un reato che comporta una multa massima di 55.000 dollari australiani (circa 38.000 euro). L’ufficiale di guardia, 44 anni,  è stato accusato del più grave reato di essere responsabile della nave al momento dell’incidente. Se condannato, egli dovrà scontare  un massimo di tre anni di carcere e una multa fino a 220.000 dollari australiani, l’equivalente di circa 160.000 euro.

I due uomini sono attesi in tribunale il Giovedi a Gladstone, una città nel centro dell’Australia, sulla costa orientale. La polizia federale australiana ha eseguito un mandato di perquisizione a bordo della nave mercoledì, al culmine di un’indagine congiunta con autorità statali e federali e con la Great Barrier Reef Marine Park Authority e l’Australian Maritime Safety Authority.

Le autorità hanno detto in una breve dichiarazione che la Neng Shen 1 si è schiantata contro la parte sud della barriera corallina la sera del 3 aprile, dopo che aver fallito una manovra per aggirare il percorso previsto dalle autorità. Lo stato australiano e i politici federali hanno accusato la nave di aver preso una scorciatoia attraverso la barriera per abbreviare di due settimane il viaggio dall’Australia orientale alla Cina.

La nave Neng Shen 1 è stata trascinata al largo della scogliera lunedì in tarda serata, dopo una delicata operazione di tre giorni per rimuovere le 1.075 tonnellate di carburante dai serbatoi, in modo che lo scafo si sollevasse dalla secca. David Wachenfeld, il capo operazioni, ha detto alla radio ABC (Australian Broadcasting Corporation), che ci vorranno due decenni perché la vita marina torni quella di prima nella sezione della barriera corallina più gravemente danneggiata nella collisione.

Il cargo cinese stava trasportando 72.000 tonnellate di carbone, quando si è arenata a 44 miglia ad est di Great Keppel Island, che è a largo dell’Australia orientale a circa 370 miglia a nord di Brisbane. L’Australia è il più grande esportatore di carbone e minerale di ferro del mondo e uno dei principali fornitori in Asia, ma i gruppi ambientalisti e di molti politici australiani affermano che l’incidente sottolinea la necessità di controlli più rigorosi sulle navi commerciali che navigano in acque australiane.

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