Il sondaggio suggerisce che nelle aree della Campania dove sono più presenti le discariche abusive, i difetti alla nascita del sistema urogenitale e nervoso centrale sono stati più dell’80 per cento superiori al normale. L’incidenza di tumori chiave in aree contaminate, inclusi quelli ai polmoni, al fegato e al tratto digestivo, sembrano attestarsi attorno al 12 per cento in più. Lo studio apparirà nella rivista Cancer Biology & Therapy.
I timori per la salute dei residenti nella zona colpita della Campania conosciuta come “il triangolo della morte”, un’area che comprende i comuni di Nola, Acerra e Marigliano, sono in crescita da anni. Un’altra ricercatrice, la dottoressa Maddalena Barba, della Human Health Foundation di Terni, ha dichiarato: “Tre decenni di gestione illegale di rifiuti hanno fatto di questa regione un caso unico per quanto riguarda il legame tra rifiuti e malattie”.
Il mese scorso, una relazione di Legambiente (il Rapporto Ecomafia 2011 di Legambiente) ha rivelato che le autorità lo scorso anno hanno sequestrato la quantità record di due milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi, in gran parte dal Nord Italia, che erano diretti per lo smaltimento verso quattro regioni meridionali, Sicilia, Calabria, Campania e Puglia, probabilmente un traffico gestito dalle cosche.
Va detto, tuttavia, che la Campania e in particolare l’area intorno a Napoli, sono le zone maggiormente colpite dall’attività dei clan legata ai danni ambientali. La camorra è accusata di aggravare o addirittura provocare la crisi regionale della raccolta dei rifiuti – promuovendo la chiusura degli impianti di incenerimento ufficiali a vantaggio della richiesta di smaltimento illegale attraverso le loro attività illecite.
Il dottor Giordano ha detto anche di essere finito nel mirino (per fortuna solo verbale) di alcuni politici locali. Ma ha promesso di continuare a divulgare gli effetti sulla salute delle discariche abusive e ha invitato le autorità a dare priorità alla bonifica delle aree colpite.