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Ambiente marino nel Mar Baltico seriamente minacciato da cambiamenti climatici

La temperatura nel Mar Baltico è destinata ad incrementare sensibilmente mentre il contenuto di sale potrebbe raggiungere i livelli più bassi dal 1850

Scritto da Nadia Fusar Poli il 22.10.2012

La temperatura nel Mar Baltico è destinata ad incrementare sensibilmente  mentre il contenuto di sale potrebbe raggiungere i livelli più bassi dal 1850. Se non si interviene tempestivamente per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, potranno esserci gravi conseguenze per l’ambiente marino.

Mar Baltico

Numerosi ricercatori provenienti da paesi di tutto il Mar Baltico stanno collaborando a un progetto interdisciplinare per studiare gli effetti del cambiamento climatico globale sull’ambiente in quest’area, combinando i migliori modelli climatici esistenti con altri singoli elementi d’interesse.  E’ la prima volta che viene seriamente e dettagliatamente preso in esame il modo in cui tale interconnessione di fattori possa influenzare una regione circoscritta e, nel caso specifico, l’ambiente nel Mar Baltico. “Ciò rende questo progetto unico nel suo genere”, sostiene  Jonathan Havenhand del Dipartimento di Scienze Biologiche ed Ambientali presso l’Università di Göteborg , Svezia.

I ricercatori hanno utilizzato i dati raccolti nel periodo compreso tra il 1850 e il 2006, e confrontato le previsioni dei modelli con quanto realmente verificatosi  in quello stesso arco temporale. I modelli si sono rivelati sufficientemente precisi  e sono stati quindi utilizzati per prevedere quanto potrebbe accadere nell’area del Mar Baltico, da oggi sino al 2098. Le stime sono allarmanti: il contenuto di sale rischia di ridursi considerevolmente mentre la temperatura  è destinata ad aumentare, quale conseguenza dell’incremento della temperatura dell’aria e delle precipitazioni.

Entrambi i fenomeni rappresentano  fattori di pericolo per l’intero ecosistema: una riduzione del contenuto di ossigeno nell’acqua accentuerebbe gli effetti di eutrofizzazione mentre la scarsità di sale provocherebbe la scomparsa di numerose specie  attualmente a rischio compromettendo le biodiversità. La cozza blu, ad esempio, si nutre di alghe e purifica grandi volumi di acqua: è una specie molto importante, ma non potrà sopravvivere se il contenuto di sale dovesse scendere ulteriormente rispetto al livello attuale. Anche il merluzzo bianco è seriamente in pericolo – nonostante le restrizioni sulla pesca .

I ricercatori hanno altresì  dimostrato che è possibile contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici e preservare l’ambiente marino del Baltico, ad esempio riducendo il deflusso di nutrienti dal terreno. Lo studio ha saputo addirittura quantificare gli effetti di tali misure. “Non stiamo esprimendo un giudizio su ciò che dovrebbe essere fatto, stiamo semplicemente fornendo uno strumento per consentire ai decisori di valutare ciò che deve essere fatto al fine di ottenere un dato effetto desiderato”, spiega Jonathan Havenhand.

Tuttavia  sembra che chi è attualmente al potere preferisca aspettare. I risultati di un questionario condotto tra  i responsabili di politiche ambientali nei paesi intorno al Mar Baltico hanno mostrato che,  nonostante il cambiamento climatico sia effettivamente considerato un problema, esso è tuttavia percepito come qualcosa di relativamente lontano  in termini di tempo.

Per i ricercatori è necessaria una maggiore ed efficace informazione, in grado di veicolare l’importanza e l’urgenza di misure volte a contrastare gli effetti del cambiamento climatico se realmente si vogliono scongiurare i rischi ad esso connessi . I risultati dello studio contribuiranno alla proposta del piano d’azione della Commissione di Helsinki (HELCOM) per il Mar Baltico e sono stati pubblicati di recente su “Environmental Research Letters” (Meier et al. Environ Res. Lett.. 7 (2012).

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