Monitorare i cambiamenti climatici con le onde radio? Ora è possibile grazie alla sorprendente scoperta, fatta dal Prof. Colin Price del Dipartimento di Scienze geofisiche, atmosferiche e planetarie dell’Università di Tel Aviv insieme al dottorando Israele Silber: le onde radio provenienti dalla ionosfera possono veicolare notizie preziose sui cambiamenti climatici. La ionosfera, infatti, riveste un ruolo rilevante nelle comunicazioni globali, in quanto è una regione ricca di elettricità, che facilita la trasmissione di comunicazioni ad onda lunga, come le onde radio.
Tramite l’uso di semplici antenne radio sul terreno è stato possibile misurare le onde radio inviate da trasmettitori nautici di tutto il mondo, e successivamente confrontare le informazioni sulla forza di questi segnali radio con i dati sulle variazioni di temperatura nell’alta atmosfera. È emerso che i cambiamenti climatici negli strati superiori dell’atmosfera possono portare ad un maggiore assorbimento di onde radio, per cui i segnali più deboli sarebbero l’indice di un cambiamento climatico significativo. Stando alla loro ricerca, quindi, la forza dei segnali radio a terra è un indicatore affidabile della variazione di temperatura sopra.
Ma nel dettaglio come funziona?
Sulla superficie della Terra e nella bassa atmosfera l’incremento dei gas serra produce un effetto di riscaldamento, in quanto i gas si comportano come un involucro impedendo al calore di fuoriuscire nello spazio. Questi gas, inoltre, sono in aumento anche nell’atmosfera superiore, dove diversamente producono un effetto di raffreddamento. Una volta raffreddata, la ionosfera si contrae e scende nell’atmosfera rendendo l’aria più densa, il che implica un maggiore assorbimento delle onde radio. Dal confronto fra i dati satellitari relativi alla temperatura dell’alta atmosfera con le misurazioni delle ampiezze delle onde radio a terra, i ricercatori sono stati in grado di scoprire una correlazione chiara: quando l’alta atmosfera si raffredda i segnali radio perdono la loro forza.
«Sebbene il sole sia sicuramente la forza trainante dietro i cambiamenti di temperatura in questa regione, in realtà può spiegare solo il 60% – 70% delle variazioni di temperatura – chiarisce il Prof. Price – la percentuale rimanente finora non poteva essere sistematicamente misurata. Aggiungendo la misurazione delle onde radio sulla terra alle stime delle radiazioni solari, oggi è possibile spiegare circa il 95% dei cambiamenti di temperatura nell’atmosfera superiore».
Questo nuovo strumento si andrà ad aggiungere ai già esistenti sistemi di monitoraggio dei cambiamenti climatici, con la differenza di non aver bisogno di attrezzature costose come satelliti. Tra l’altro, in questo modo, i cambiamenti sono molto più facili da monitorare, poiché le temperatura dell’atmosfera superiore oscilla più vistosamente rispetto a quella a terra: ad ogni grado di riscaldamento nella bassa atmosfera corrisponde un raffreddamento di dieci gradi nell’atmosfera superiore.