Alcuni ricercatori dell’Ohio State University stanno iniziando a condurre le prime analisi su carote provenienti da un ghiacciaio delle Alpi dell’Europa orientale.
Con un po’ di fortuna l’analisi darà una registrazione delle modifiche del clima del passato e dei cambiamenti ambientali della regione per diversi secoli, forse anche fino agli ultimi 1.000 anni. Gli scienziati sperano inoltre che le carote prelevate contengano i resti delle prime attività umane nella regione, come ad esempio i sottoprodotti in atmosfera di metalli in fusione.
Il progetto, condotto da un team di scienziati dell’Ohio State University e da loro colleghi europei, ha previsto l’estrazione di quattro campioni di un ghiacciaio in cima al monte Ortles, a 3905 metri nel nord-est Italia. Tre sono lunghi 75 metri e uno 60 metri.
L’operazione è rilevante per due motivi. In primo luogo, gli scienziati avevano precedentemente creduto che il ghiacciaio fosse a una quota troppo bassa per contenere ghiaccio che avesse conservato dati utili a fornire informazioni sul clima. Invece circa due terzi delle carote risultano essere utili per avere dati inalterati da cui gli scienziati potranno ricostruire una storia del clima.
Inoltre questi sono i primi prelievi che si effettuano in quella zona.
“Questo ghiacciaio sta già cambiando in modo irreversibile,” ha spiegato il capo della spedizione Paolo Gabrielli, un ricercatore presso l’Ohio State Byrd Polar Research Center. “E’il passaggio da un ghiacciaio’ freddo ‘, dove il ghiaccio è stabile, ad un ghiacciaio’ temperato ‘, dove il ghiaccio può degradare.
“L’intero ghiacciaio potrà passare allo stato temperato entro il prossimo decennio,” ha detto. Per questo la raccolta di campioni da analizzare in questo momento è tanto importante.
Secondo Gabrielli ricerche precedenti hanno mostrato che le temperature estive in quei luoghi sono già aumentate di 3 gradi. I ricercatori sperano di trovare dati a partire dal 1980 indietro per diversi secoli, o forse di più.
Sulla base di modelli meteorologici, e dalle analisi del ghiaccio che si è formato negli ultimi anni possiamo conoscere il clima di un’area compresa fra i 10 e i 100 chilometri intorno ai prelievi.
Ma il ghiaccio più antico dovrebbe fornire indizi per una zona molto più ampia, secondo Gabrielli, forse per più 1.000 km.
L’analisi dei ghiacci potrebbe anche rispondere ad alcune domande importanti sulla regione, come il cambiamento climatico nella regione durante la transizione tra il Periodo Caldo Medievale e la Piccola Era Glaciale.