I dati satellitari diffusi ieri dal governo brasiliano hanno confermato un aumento della deforestazione amazzonica in questo periodo rispetto all’anno scorso.
L’Istituto Nazionale per la Ricerca Spaziale (INPE) brasiliano dice che la deforestazione durante il mese di maggio è stato pari a 700 km quadrati, con un aumento del 144% rispetto a maggio 2010. Il 35 % del disboscamento è avvenuto nel Mato Grosso, lo stato in cui l’espansione agricola è più rapida.
L’annuncio dell’INPE arriva due settimane dopo che Imazon, una ONG, ha detto che la deforestazione nel maggio del 2011 è stata del 72 % più alta rispetto al maggio del 2010. La discrepanza nel risultato delle stime è dovuta a diverse metodologie di analisi dei dati satellitari. Sia INPE che Imazon hanno una capacità di monitoraggio della deforestazione in tempo reale.
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Le stime mese per mese della deforestazione che utilizzano questo sistema tendono ad essere molto variabili, ma il trend negli ultimi mesi sembra indicare un sostanziale aumento della deforestazione rispetto all’anno scorso, che era il tasso annuale più basso dall’inizio del monitoraggio della foresta amazzonica nel 1988.
La deforestazione in Brasile è in genere misurata in un anno civile che si conclude nel mese di luglio, quando la copertura nuvolosa nella regione è al punto più basso e le immagini satellitari sono ottimali. La deforestazione di solito ha dei picchi in Amazzonia durante la stagione secca che va da luglio a ottobre.
Il tasso di deforestazione è costantemente diminuito negli anni a causa di diversi fattori tra cui tendenze macroeconomiche, il controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine migliorato, nuove aree protette, la pressione da parte delle ONG, e le iniziative del settore privato del 2004. Ma gli ambientalisti e gli scienziati temono che le modifiche proposte al Codice foresta del Brasile, che richiede ai proprietari terrieri in Amazzonia di mantenere la copertura forestale sull’80% delle loro terre, potrebbe innescare una inversione dei tassi di deforestazione. Attualmente la nuova legge attende l’approvazione definitiva del presidente Dilma Rousseff.
La deforestazione nell’Amazzonia brasiliana è generalmente guidata dall’agricoltura industriale e dalla speculazione edilizia. Più del 70% dei terreni disboscati finisce come pascolo del bestiame. I prezzi elevati delle materie prime di questi ultimi hanni hanno aggiunto un altro forte incentivo alla deforestazione.