In seguito all’articolo di Gaianews.it sulla protesta di Greenpeace presso la sede dell’editore RCS, accusato di utilizzare della carta proveniente (in piccola parte) dalle foreste tropicali vergini per realizzare libri, risponde la APP, Asia Pulp & Paper, presa in causa in quanto fornitrice della carta in oggetto. In particolare APP promette di cessare l’utilizzo di legno proveniente dalla deforestazione entro il 2015.
La APP ci tiene a precisare di voler “ascoltare con attenzione le preoccupazioni di Greenpeace e di tutte le altre NGO. Nel 2012 APP si è impegnata nel perseguire i principi riconosciuti internazionalmente delle Foreste ad Alto Valore Ambientale (HCVF) e nel conservare le foreste naturali e l’habitat delle specie protette quale la tigre di Sumatra. Abbiamo assunto l’impegno di supportare la ‘deforestazione zero’ nella nostra catena di fornitura entro il 2015 e siamo disponibili a lavorare con tutti gli stakeholder per accelerare l’implementazione di questo processo”.
Lo scorso maggio, in occasione del Salone del Libro di Torino 2012, Greenpeace ha pubblicato il rapporto Favole Ammazza Foreste, che asserisce come gli editori Rizzoli e Fabbri stamperebbero libri per bambini su carta proveniente dalla deforestazione delle foreste indonesiane. Le accuse sarebbero confermate da analisi realizzate dall’Istituto Tedesco della Scienza e Tecnologia della Carta.
Secondo Greenpeace i titoli sono stati stampati in Cina nel 2011, e al loro interno è stata riscontrata la presenza di fibre di legno duro tropicale (MTH) provenienti dalla distruzione di foreste indonesiane.