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Destinati ad aumentare nei prossimi 60 anni i decessi dovuti ai cambiamenti climatici

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 28.09.2011

Nuovo avvertimento sui cambiamenti climatici da parte di scienziati olandesi: i tassi di mortalità legati ai cambiamenti climatici aumenteranno in diversi paesi europei nel corso dei prossimi 60 anni.

Un nuovo studio, che sarà presentato oggi presso il congresso annuale ad Amsterdam della European Respiratory Society, prevede che Belgio, Francia, Spagna e Portogallo dovranno affrontare il numero più alto di morti dovute ai cambiamenti climatici nei prossimi 60 anni.

La ricerca fa parte del progetto Climate-TRAP e della sua sezione sull’impatto sulla salute diretto dal professor Bertil Forsberg presso l’Università di Umea in Svezia. L’obiettivo è quello di preparare il settore sanitario sui cambiamenti della salute pubblica dovuti ai cambiamenti climatici.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il cambiamento climatico che si è verificato dal 1970 ha causato oltre 140.000 morti in eccesso ogni anno fino al 2004. Oltre al suo impatto sulla qualità dell’aria, l’acqua potabile e la produzione delle colture, molte malattie mortali come la malaria e quelle che causano la diarrea sono particolarmente sensibili ai cambiamenti climatici.

In questa nuova ricerca, gli scienziati hanno usato scenari di emissione e modelli per valutare l’impatto sulla salute del cambiamento climatico.
Hanno confrontato quattro periodi: periodo di riferimento (1961), la situazione attuale (1990); il prossimo futuro (2012), e il futuro ulteriore (2041).

I risultati hanno rivelato che dal 1961, Belgio, Irlanda, Paesi Bassi e Regno Unito hanno visto il maggiore impatto sui decessi dovuti ai cambiamenti climatici legati all’ozono. I risultati hanno predetto che il maggiore incremento nel corso dei prossimi 50 anni è previsto in Belgio, Francia, Spagna e Portogallo, e potrebbe essere tra il 10 e il 14%. Invece nei paesi nordici e baltici si prevede una diminuzione rispetto allo stesso periodo.

Il dottor Hans Orru, esperto di inquinamento dell’aria presso l’Università di Umea e l’Università di Tartu in Estonia, spiega: “L’ozono è un inquinante altamente ossidante, collegato con ricoveri e decessi a causa di problemi con il sistema respiratorio. Il livello di ozono è destinato ad aumentare e le temperature aumentano con il cambiamento climatico. I risultati del nostro studio hanno dimostrato i potenziali effetti che i cambiamenti climatici possono avere sui livelli di ozono e di come questo cambiamento avrà un impatto sulla salute degli europei. ”

Il professor Marc Decramer, Presidente della ERS, European Respiratory Society, ha detto:”L’inquinamento atmosferico esterno è la più grande minaccia ambientale in Europa. Se non agiamo per ridurre i livelli dell’ozono e degli altri inquinanti, vedremo un aumento dei ricoveri ospedalieri, dei farmaci aggiuntivi e una grave perdita in termini di giorni lavorativi. Nell’ambito della tabella di marcia della European Respiratory, che è stata lanciata il mese scorso, l’ERS richiede un approccio collaborativo tra operatori sanitari e politici, per proteggere le popolazioni vulnerabili dagli effetti dannosi che gli inquinanti atmosferici possono avere.”

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