E’ stato pubblicato il quarto rapporto “Gli italiani e il solare” realizzato dall’istituto di ricerche di mercato Ipr marketing per conto della fondazione Univerde e in collaborazione con Fotowatio. Dallo studio, principalmente incentrato sulla percezione degli italiani dell’energia solare fotovoltaica, affronta anche temi correlati come l’operato di governo e opposizione sul fronte delle energie alternative e la bontà o meno delle varie forme di energia, dal nucleare alle fonti classiche fino a solare ed eolico. Quello che emerge è una maggiore consapevolezza dell’importanza del solare oggi e in futuro (il 90% pensa che si debba incentivare di più questo tipo di energia) e la paura crescente, soprattutto tra i giovani, che i contributi alla produzione di energia solare dagli impianti fotovoltaici vengano ridotti o eliminati.
Il dossier è stato realizzato selezionando 1003 persone selezionate in base al sesso, l’età, l’area geografica di provenienza e la popolazione residente nell’area stessa.
Ciò che emerge è una maggiore conoscenza degli strumenti messi a disposizione dallo Stato per l’incentivazione degli impianti fotovoltaici collegati alla rete, anche se solo il 57% del campione sapeva a maggio del 2011 che attualmente è in vigore la legge “Conto energia” che remunera l’energia prodotta da un impianto casalingo. In ogni caso la consapevolezza è in aumento rispetto al 46% dell’ottobre del 2010 e al 41% del maggio 2010.
A dispetto di questo, il 67% del campione ha pensato di produrre energia solare in proprio, rispetto al 54% che aveva preso in considerazione questa possibilità nel settembre del 2009.
Consapevole del maggior costo solo il 30% degli italiani, mentre sono ben noti a tutti la sicurezza e il basso impatto della tecnologia. Il 91% pensa infatti che si tratti di un’energia più sicura e il 95% che è compatibile con l’ambiente.
Inoltre, il futuro dell’energia prodotta dal nostro Paese grazie ai pannelli solari secondo la stragrande maggioranza del campione intervistato crescerà. Ben l’81% degli intervistati pensa infatti che questa energia vedrà un futuro roseo in Italia, che in effetti si appresta a diventare uno dei maggiori produttori solari nel mondo.
Interessante constatare quanto la gente si convinca dell’importanza di autoprodurre l’energia. Il problema è che ancora si vedono troppi pochi impianti fotovoltaici sui tetti delle case.Inoltre la normativa riguardante abitazioni di valore storico rimane troppo restrittiva escludendo molti edifici i cui tetti,oramai rifatti più volte e quindi non certo antichi,potrebbero contribuire notevolmente ad aumentare la produzione anche nelle città.
Resta poi il problema dei condomini,sempre molto energivori e assai male coibentati per i quali sarebbe più che auspicabile un obbligo alla autoproduzione con incentivi e sgravi nel tempo.
Ma dalla nostra classe politica c’è poco da aspettarsi.
Tanti proclami ma ancora pochi aiuti concreti.
L’irpef deducibile dovrebbe essere riportato entro ambiti quinquennali e non agganciato al reddito del contribuente.
Chi spende molto in riqualificazione edilizia(come il sottoscritto ha fatto)dovrebbe poter defalcare TUTTO quel che ha speso. Invece non è così.
Solo chi ha un IRPEF elevato può farlo. Chi non lo ha ,regala di fatto IVA e altre contribuzioni allo stato senza avere in cambio ciò che la legge subdolamente millanta.
I ricchi possono defalcare tutto.
I poveri o chi percepisce redditi medi no.
Questo è profondamente ingiusto