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Cento specie in pericolo, ma nessuno le salverà

Oltre cento specie tra le più minacciate del pianeta verranno lasciate morire, in quanto nessuna fornisce agli umani evidenti benefici

Scritto da Paolo Ferrante il 11.09.2012

Per la prima volta, più di 8.000 scienziati della IUCN Species Survival Commission (1) si sono riuniti a Seoul, in Sud Corea, per identificare 100 delle specie più minacciate del pianeta, tra animali, piante e funghi. Ma i ricercatori temono che questi esseri viventi verranno lasciati morire, in quanto nessuna di queste specie fornisce agli umani evidenti o immediati benefici.

E’ questa la dura accusa dei ricercatori, tra cui il professor Jonathan Baillie, direttore della ZSL (2): “Chi supporta la conservazione e il movimento per la tutela degli esseri viventi in pericolo è sempre più orientatio verso il concetto: ‘cosa può la natura fare per noi?’, secondo cui vengono valutate le specie e gli habitat selvatici in ordine di priorità in base ai servizi che forniscono alle persone. Ciò ha reso sempre più difficile per gli ambientalisti proteggere le specie più minacciate del pianeta.”

“Ma – continua Baillie – mentre il valore utilitaristico della natura è importante, la conservazione va al di là di questo. Queste specie hanno il diritto di sopravvivere oppure abbiamo il diritto di portarle all’estinzione?”

Il rapporto, chiamato “Priceless or Worthless?” (senza prezzo o senza valore?), sarà presentato al World Conservation Congress dell’IUCN in Corea del Sud questa settimana, e con questo pungolo gli scienziati sperano di spingere la conservazione degli esseri viventi ‘senza valore’ all’ordine del giorno delle ONG di tutto il mondo.

Il co-autore del rapporto, Ellen Butcher, ha detto: “Tutte le specie elencate sono uniche e insostituibili. Se dovessero svanire, nessuna somma di denaro potrebbe riportarle indietro. Tuttavia, se si prendono provvedimenti immediati possiamo dare loro una possibilità di combattere per la sopravvivenza. Ma questo richiede che la società sostenga la posizione morale ed etica che tutte le specie hanno un diritto naturale di esistere.”

Il declino di queste specie è stato principalmente causato dagli esseri umani, ma in quasi tutti i casi gli scienziati credono che la loro estinzione possa ancora essere evitata se si attuano specifici sforzi di conservazione. Le azioni di conservazione hanno mostrato incredibili risultati con molte specie, come il cavallo di Przewalski (Equus ferus) e la megattera (Megaptera novaeangliae), che sono stati salvati dall’estinzione pochi decenni fa.

Le 100 specie, provenienti da 48 diversi paesi, si estingueranno entro pochi anni, se non si farà nulla per proteggerli.

Il pigmeo bradipo tridattilo (Bradypus pygmaeus) è uno degli animali di fronte a questo tetro destino. L’isola di Escudo, a 17 km al largo della costa di Panama, è l’unico posto al mondo in cui si trovano questi piccoli bradipi. Pari a metà dei loro cugini continentali, e dal peso simile a quello di un bambino appena nato, i bradipi pigmei sono i più piccoli e i più lenti del mondo e sono in pericolo critico.

Allo stesso modo, il Saola (Pseudoryx nghetinhensis) è uno dei mammiferi più minacciati del Sud-Est asiatico. Conosciuto come l’unicorno asiatico a causa della sua rarità, la popolazione di queste antilopi può essere stimata attorno a poche decine di individui.

Professore Baillie aggiunge: “Se crediamo che queste specie non abbiano prezzo, è il momento per la comunità, per i governi e per l’industria di intensificare gli sforzi per mostrare alle generazioni future che abbiamo dato valore a qualsiasi forma di vita”.

Mentre monetizzare la natura rimane una necessità per gli ambientalisti e per i ricercatori del campo, il valore più ampio dell’importanza di salvare qualunque specie sull’orlo dell’estinzione non dovrebbe essere ignorata, afferma il rapporto.

“Tutte le specie hanno un’importanza nella natura, e quindi a loro volta sono importanti per l’uomo”, spiega Simon Stuart, presidente della Commissione dell’IUCN per la Sopravvivenza delle Specie. “Anche se il valore di alcune specie può non apparire evidente a prima vista, tutte le specie contribuiscono a loro modo al sano funzionamento del pianeta.”

Riferimenti:

(1) la Commissione per la Sopravvivenza delle Specie della IUCN, Unione Mondiale per la Conservazione della Natura

(2) http://www.zsl.org

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  • dicolamia1953 scrive:

    Questi 8.000 scienziati in Corea del Sud, di cosa si sono cibati ? sono vegetariani ? vorrei prima sapere cosa hanno mangiato, poi leggerò l’articolo …