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Giornata mondiale delle zone umide 2015

Scritto da Silvia Buda il 05.02.2015

Lo scorso 2 febbraio è stata proclamata la Giornata mondiale delle zone umide. Una giornata davvero particolare, dedicata a tutte quelle zone del nostro pianeta caratterizzate da un terreno particolarmente paludoso, argilloso, in una parola umido. In Italia le zone definite con questo termine, censite dal Ministero dell’Ambiente sono ben 53, anche se negli ultimi 100 anni sono diminuite di oltre 64 % un dato non molto incoraggiante, anzi. Sono da considerarsi zone umide tutti quegli habitat ed ecosistemi meglio conosciuti come laghi, stagni, lagune, litorali, oasi, fiumi e foci a cui questa giornata particolare è dedicata.

Una folaga si sposta tranquilla tra i canneti dell'area protetta. Foto: Giulio Ielardi, www.giulioielardi.com

Una folaga si sposta tranquilla tra i canneti dell’area protetta.

Foto: Giulio Ielardi, www.giulioielardi.com

La Giornata Mondiale del 2 febbraio è nata proprio con l’intento di volere celebrare tutte queste zone paludose, luoghi importantissimi per la conservazione della biodiversità terrestre e per quegli ecosistemi che, a causa dei cambiamenti climatici, sono tra i sistemi più a rischio di tutto il pianeta.

La tutela delle zone umide a livello mondiale risale a ben 44 anni fa poiché è stata sancita

il 2 febbraio 1971 dalla Convenzione di Ramsar, una convenzione che è sottoscritta

oggi da 168 Paesi. In Italia queste aree sono 53, come già accennato, e secondo l’elenco stilato dal ministero dell’Ambiente, riguardano, in particolare, ambienti e paesaggi molto significativi di 16 regioni italiane. Si ricordano ad esempio l’oasi del Simeto a Catania, il lago Ariamacina sulla Sila, i pantani Longarini a Ragusa, la Riserva Naturale di Bosco Tanali in Toscana, per citarne solo alcuni.

Le zone umide sono fondamentali non solo per la loro particolare flora e fauna ma anche per il loro compito di “mitigatrici” del clima, esse, infatti, regolando le acque, non fanno altro che regolare anche i cambiamenti climatici. Sono dei veri e propri tesori, dei luoghi affascinanti e straordinari, che noi tutti dovremmo conoscere, difendere e tutelare a tutti i costi.

Il responsabile Aree protette di Legambiente Antonio Nicoletti ha affermato quanto segue “Celebrando la Giornata mondiale delle zone umide, vogliamo ricordare che per proteggere questi preziosi ecosistemi serve l’impegno diretto delle istituzioni e la sensibilizzazione dei cittadini. Le specie viventi nelle acque interne, che sostengono processi vitali e produttivi, forniscono una serie numerosissima e varia di servizi ecosistemici”.

“La perdita di questi servizi – ha poi aggiunto- in particolare di quelli relativi ai processi depurativi, produttivi, alla regolazione dei fenomeni idrogeologici e alla fissazione del carbonio presente nella biosfera, potrebbe determinare impatti preoccupanti sui processi produttivi e sulla qualità della vita dell‘uomo”.

L’Italia ha un patrimonio ricco in tutti i sensi e, dopo il Doomsday Clock, era doveroso citare anche questa giornata per evidenziare come sia realmente importante che ci sia al più presto un’inversione di tendenza.

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