Gaianews

Pitoni in pericolo: l’UE pensa a vietare l’importazione della pelle

I pitoni sono a rischio di estinzione è la causa sembra essere l'esportazione in Europa per creare beni di lusso. Per questo l'Europa sta seriamente pensando al divieto di importazione

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 17.12.2012

Il primo allarme è stato lanciato dal World conservation monitoring centre, e ora gli esperti europei che si preoccupano dell’applicazione del CITES, la Convenzione sul commercio internazionale di specie di flora e fauna selvatica minacciate di estinzione, stanno valutando la situazione. 

pitone

Il traffico proviene soprattutto da Vietnam e Indonesia e sarebbero queste le importazioni da bandire. Secondo Marco Valentini, funzionario del Ministero dell’Ambiente “Il bando per l’import di pelli di pitoni dal Vietnam potrebbe scattare anche prima di Natale e l’altro, una volta chiesti chiarimenti all’Indonesia, potrebbe partire a febbraio 2013” così come dichiarato a TG.com.

Secondo i dati a disposizione il mercato avrebbe un valore di un miliardo di dollari l’anno, ma il problema è la tracciabilità della provenienza della pelle.

Alexander Kasterine, del Centro internazionale del commercio ha dichiarato: “Il rapporto mostra che i problemi dell’illegalità persistono nel commercio delle pelli di pitone e questo può costituire una minaccia per la sopravvivenza delle specie”. Secondo Kasterine “l’industria della moda e quella conciaria hanno un grande ruolo da giocare nel sostenere la Convenzione sul commercio internazionale di specie di flora e fauna selvatica minacciate di estinzione (Cites) e i Paesi in via di sviluppo perché assicurino che le forniture siano legali e sostenibili”.

 

Massimiliano Rocco, responsabile specie, Traffic e foreste del Wwf Italia ha spiegato: “Una pelle di pitone reticulatus di 2,5 metri che sul mercato in Indonesia costa circa 125 dollari, dopo la lavorazione può trasformarsi in cinque portafogli, due borse e due paia di scarpe, rendendo anche oltre diecimila euro”.
Secondo l’esperto del Wwf Italia “bisognerebbe rafforzare il sistema dei controlli, studiare con attenzione le rese e le utilizzazioni delle pelli, scarti e conce, primarie informazioni per evitare le introduzioni e il lavaggio di pelli illegali nel nostro Paese”. 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA