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Giappone, centrale nucleare ripartirà tra tre settimane

Scritto da Paolo Ferrante il 16.06.2012

FukushimaA poco più di un mese dall’annuncio della chiusura di tutte le centrali nucleari, il Giappone ha annunciato che riavvierà due reattori. Sarebbero i primi reattori a tornare in funzione dalla crisi nucleare innescata a Fukushima lo scorso anno dal terribile tsunami che ha colpito il paese lo scorso anno.

I reattori della centrale di Ohi, nella prefettura di Fukui, torneranno attivi entro tre settimane, hanno detto i funzionari.

Il primo ministro Yoshihiko Noda si è detto preoccupato per la possibile carenza di energia elettrica con l’approssimarsi dell’estate. La mossa a sorpresa sembra quindi voler prevenire un rischio blackout a causa del maggior consumo dovuto ai sistemi di condizionamento dell’aria.

Non è certo una mossa popolare, ed è prevedibile una reazione delle associazioni ambientaliste e soprattutto dell’opinione pubblica, spaventata dalla gestione poco chiara della crisi nucleare di Fukushima e dei possibili effetti di un altro indicente come quello.

Il Giappone conta ben 50 reattori chiusi per manutenzione dopo la crisi nella centrale di Fukushima, dovuta al malfunzionamento dei sistemi di raffreddamento del combustibile nucleare, danneggiati dall’onda anomala dello tsunami del 2011.

Il primo ministro Noda prima dell’annuncio ha incontrato il governatore della prefettura di Fukui, Kazumasa Nishikawa, che ha approvato la decisione. Già nelle scorse settimane la società che possiede la centrale nucleare di Ohi, la Kansai Electric Power, aveva detto che se non fosse tornata in funzione erano da prevedere blackout nella regione, cosa che soprattutto le industrie vedono come un forte freno all’economia.

Nonostante le preoccupazioni per la carenza di energia elettrica, la popolazione continua ad avere paura e a disapprovare una rimessa in funzione della centrale. Alcuni politici locali, tra cui il sindaco di Osaka Toru Hashimoto, hanno detto che sono d’accordo alla riapertura della centrale, ma solo per i mesi estivi. Naturalmente l’annuncio è probabilmente fatto per calmare gli animi della popolazione, visto che una centrale nucleare non può essere accesa e spenta come una lampadina e richiede procedure molto lunghe e soprattutto costose.

I reattori verranno gestiti da un organismo autonomo che sarà indipendente dall’industria e dal governo. L’agenzia AFP ha riportato le dichiarazioni del primo ministro giapponese a giornali locali: “Ora che abbiamo l’approvazione da parte dell’organismo autonomo a vengono trasferiti i reattori, i quattro ministri interessati hanno deciso di riavviare i reattori”, ha detto Noda.

Ma ben il 46% della popolazione – secondo l’ultimo sondaggio agenzia di stampa Jiji – è ancora contraria a riavviare i reattori in Fukui.

L’energia nucleare fino all’anno scorso alimentava ben il 30% dell’intera domanda di energia del Giappone. Trovare un sostituto non sarà facile per un paese privo di risorse naturali e la cui economia è ancora molto dipendente dalla produzione industriale, notoriamente energivora.

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