Esplorazioni petrolifere nei principali bacini idrici del mezzogiorno, eolico selvaggio, emissioni fuori norma nei nuclei industriali, impianti a biomassa che diventano inceneritori, discariche abusive, interramenti e sversamenti diffusi, fotovoltaico a terra, prelievi indiscriminati di acque sorgive, cave. Sono solo alcune delle pratiche messe in atto nell’Alta Irpinia (quellla zona compresa fra Campania, Puglia e Basilicata) in nome dello sviluppo. Sì, ma a quale prezzo?
La risposta è stata fornita dal Forum Ambientale dei Comitati, Associazioni e Cittadini delle Aree Interne del Mezzogiorno, svoltosi oggi a Sant’Angelo dei Lombardi (AV), Abbazia del Goleto. L’incontro ha fornito l’occasione per mettere in evidenza le criticità ambientali legate alla green economy selvaggia e allo sviluppo ad ogni costo offrendo proposte e ipotesi di soluzione. Sono state, infatti, oltre trenta, dalla Valle del Sabato alla Valle del Sele, dal Calaggio alla Valle Caudina, dal Terminio, al Cervialto, al Polveracchio, le segnalazioni da parte di associazioni e comitati di base e di associazioni che si occupano di ambiente, turismo e agricoltura sostenibile, che verranno dettagliate e sviluppate in una seconda fase nei tavoli tecnici su argomenti diversificati.
La testimonianza di quanto sia poco sostenibile questo sviluppo è data proprio dalla cornice, incantevole e millenaria, nei pressi delle sorgenti del fiume Ofanto, che ha ospitato il Forum, di fronte a cui sorge una centrale di produzione elettrica alimentata ad olio vegetale di 17 Mw, al cui servizio è stato autorizzato un elettrodotto di 150.000 Kv e dove è stato presentato, inoltre, un progetto per 12 grandi pale eoliche.
Ideato e organizzato dal Comitato S. Angelo dei Lombardi, dal Comitato no petrolio in Alta irpinia e dall’associazione L’Albero Vagabondo, il Forum si è sempre più delineato come un appello alla difesa, tutela e valorizzazione delle valli, colline e montagne dell’Appennino Meridionale. Dai rischi delle estrazioni petroliferi in Basilicata, ai problemi della gestione del patrimonio idrico irpino, dalla corretta gestione del ciclo dei rifiuti al traffico di rifiuti tossici in Campania sono stati solo alcuni dei temi affrontati durante la giornata, che ha rappresentato, infatti, un momento di approfondimento sui temi di acqua, aria e terra. Non è casuale, infatti, se il claim della giornata era “Giù le mani dall’aria, dall’acqua, dalla terra!”.
È stato allestito, inoltre, un corner dedicato agli interventi delle associazioni di base e dei comitati che hanno aderito, che hanno in questo modo avuto l’opportunità di raccontare la loro esperienza e di formulare proposte per la corretta gestione del territorio. Le descrizioni delle attività, le segnalazioni delle criticità e le proposte sono state raccolte in un documento generale distribuito alla fine del Forum con l’intento di incoraggiare una più attenta pianificazione della politica territoriale, che dovrà essere attenta ai valori ambientali e al diritto alla salute e alla conservazione del paesaggi delle aree interne meridionali.