Nel 45-esimo giorno dal disastro sulla piattaforma nel Golfo del Messico, BP è di nuovo costretta ad annunciare un fallimento nei suoi tentativi per fermare la perdita (o ridurre la fuoriuscita di petrolio).
Intanto, mentre il Governo degli Stati Uniti annuncia una attenta analisi dei documenti a disposizione degli inquirenti per capire se sia possibile un procedimento penale contro BP, crescono le proteste in tutti gli Stati Uniti.
“Dalla Florida a Seattle, dalle Hawaii a New York, in California e in molti Stati, la gente inizia a scendere in strada per chiedere l’incriminazione di BP subito,” dice un partecipante di una delle manifestazioni. “Noi sappiamo che ci sono milioni di persone preoccupate di quello che sta succedendo nel Golfo del Messico, e vogliamo che queste scendano in strada”.
Sentimenti come questo sembrano crescere tra la popolazione mano a mano che si inizia a comprendere l’entità della tragedia e che le prime conseguenze dirette iniziano a farsi sentire negli Stati costieri di Louisiana, Florida, Mississippi e Alabama.
A rendere le cose peggiori è arrivato l’annuncio, mercoledì, di un parziale fallimento dell’ultimo tentativo di tagliare l’oleodotto danneggiato con un’enorme sega a nastro di diamanti, che sembra essersi rotta ed è stata riportata in superficie dopo aver tagliato solo il 45% del tubo.
Gli ingegneri volevano usare questo tipo di sega per rendere il taglio più ‘pulito’ rispetto a quello ottenuto con una normale cesosia, che deformerebbe il tubo impedendo di installare il dispositivo di contenimento che era stato realizzato per lo scopo.
L’apparecchiatura è stata rimossa dopo essersi bloccata durante il taglio. I tecnici sono riusciti a disincagliarla e ariportarla in superficie, ha detto l’ammiraglio della Guardia Costiera Thad Allen.
A questo punto, i tecnici si vedono costretti a usare una normale cesoia, che ha già funzionato nel taglio di un altro tratto di tubo martedì scorso. Questo richiederà di utilizzare una piccola cappa per tentare di aspirare il petrolio, e non lo strumento che era stato predisposto già sul fondo marino, il cosiddetto LMRP, ritenuto più efficace.
Intanto, a causa anche del cambiamento dei venti nel Golfo, sulle coste di Mississippi, Alabama e Florida iniziano ad arrivare degli agglomerati di petrolio che si depositano sulle spiagge e che vengono rimossi dal personale addetto alla ripulitura. Intanto la Casa Bianca ha dato il via libera alla costruzione di barriere di sabbia in mare aperto per tentare di arginare la marea nera e impedire che questa ragiunga le coste.
Il piano verrà parzialmente finanziato da BP con 360 milioni di dollari, che però non vuole prendersi la responsabilità delle conseguenze a lungo termine della costruzione delle isole artificiali. Alcuni esperti pensano, infatti, che la costruzione di una barriera di sabbia possa essere dannosa per l’ecosistema.
Le preoccupazioni arrivano anche a sud della falla. Il capo del Dipartimento dell’Ambiente e delle Risorse Naturali del Messico ha detto mercoledì che 5 Stati del Messico stanno monitorando l’evento per essere pronti ad una emergenza ambientale sulle loro coste, secondo l’agenzia messicana Notimex.
Il pozzo in questione è esploso lo scorso 20 aprile, uccidendo 11 persone presenti sulla piattaforma di perforazione Deepwater, affondata qualche giorno dopo. Da allora, il governo degli Stati Uniti stima che 19000 barili di petrolio al giorno stiano fuoriuscendo dalla falla, che si trova a 1500 metri sott’acqua.
Una soluzione definitiva non arriverà fino ad agosto, quando BP completerà la realizzazione di due nuovi pozzi che dovrebbero far diminuire la pressione del giacimento e quindi, forse, anche il tasso di fuoriuscita dal pozzo danneggiato.
Mha… trovo tutto ciò alqualto incredibile… ma Usare una bella bomba non chiuderebbe subito quella falla!!!! Oppure le bombe le sappiamo usare solo contro le persone???
ciao Ste
girare in bicicletta stop
Non riesco a credere che ancora dopo 2 mesi non siete arrivati a una soluzione, chi c’è al comando percaso paperino e pippo .
avete provato a mettere un tubo più grande di quello rotto infilarlo fino ad arrivare al suolo per poi recuperare il pertrolio con delle petroliere? non mi sembra poi cosi difficile .
Avete provato a mettere una cannuccia una vera strossata
STATE UCCIDENDO IL PIANETA VERGOGNA
Scendere due sonde a monte della tubazione del petrolio di gas di altro genere per congelare tubazione cosi’diminuisce il getto di gasolio e si da tempo di mettere o un tappo o una vavola di chiusura…
Creare flancia in due meta’completa di tubazione calamitate che vanno a coprire quella flancia dove fuoriesce il gasolio e per chiudere svariate morzettiere che man mano salgono con i tubi sempre calamitati…..perche’ per la corrente che c’e a quella profondita’ho pensato che con questo metodo con i robbot di guida e possibile chiudere la falla…
Caro presidente Obama cosa aspetti a buttare fuori la BP,a mettere sotto sequestro in via cautelativa tutti i suoi beni .Senti come non vule assumersi nessuna responsabilità per le varie iniziative che vengono suggerite.Io lo avrei fatto già dopo dieci giorni ma non sono nessuno se non un amante del mare e dei suoi fondali che l’uomo non fa altro che distuggere.