Purtroppo ci sono brutte notizie per quanto riguarda il tentativo di arginare le perdite di petrolio dalla falla principale sul fondale del Golfo del Messico. Lo ha annunciato ufficialmente un portavoce di BP oggi.
La formazione di idrati, simili al ghiaccio ma dovuti alla fuoriuscita di gas dalla perdita, stanno ostacolando le operazioni e hanno costretto i tecnici ad interrompere l’istallazione dell’imbuto di 12 metri che era stato posizionato la scorsa notte.
Gli idrati si sono formati all’interno dell’imbuto che avrebbe dovuto, attraverso un foro posto sulla sua sommità, permettere di incanalare il petrolio in un tubo che lo avrebbe portato in superficie. Questo significa che i tecnici erano riusciti con successo a posizionare l’enorme dispositivo al di sopra della perdita, un’operazione non scontata in quanto si lavora a 1500 metri di profondità, dove solo le apparecchiature robotizzate possono arrivare (è esclusa la presenza umana per via delle forti pressioni che l’acqua eserciterebbe sul corpo).
Il portavoce di BP ha detto che altre strade sono allo studio, mentre la cupola di metallo è stata rimossa dalla perdita ed è stata posizionata sul fondale marino, per cercare di capire se e come sia possibile rimuovere gli idrati e evitare la loro formazione.
Molte erano le sparanze che questa operazione potesse riuscire, anche se BP si era affrettata a dichiarare nei giorni scorsi che si trattava di un esperimento mai tentato prima. L’apparecchiatura, infatti, era stata utilizzata finora solo in acque poco profonde.
Se i tecnici riusciranno a escogitare un modo per rimuovere gli idrati e prevenire la loro formazione, il petrolio catturato dalla cupola potrà essere pompato in superficie da una nave apposita.
Le altre operazioni allo studio, come la perforazione di altri pozzi nelle vicinanze per alleggerire la pressione di fuoriuscita del petrolio dalla falla, richiederanno mesi. E intanto il petrolio continua a fuoriuscire al ritmo di 5000 barili al giorno.
sono andato sul sito ed ho consigliato di usare il ghiaccio per congelare l’acqua attorno al tubo e tappare la falla.Potrebbe andar bene pompare giu dell’azoto liquido oppure anidride carbonica liquida. Poi mi son messo a cercare informazioni e leggo adesso la faccenda degli idrati.
Possono usare questi idrati per ghiacciare l’acqua e formare un tappo ghiacciato. Intanto il petrolio smette di uscire , poi con il tempo troveranno altre soluzioni.
Può darsi che l’idea sia stupida, intanto ci ho provato…
saluti
Si legge che si è creata, sulla sommità della perdita, una formazione di idrati ghiacciati dovuti a fuoriuscita di gas.
Non so se il calore può sciogliere questa formazione che ostruisce il punto della perdita e non permette di ben posizionare la campana.
Se così fosse occorrerebbe studiare un sistema di riscaldamento indotto da posizionare al di sotto della campana.
Questo potrebbe sciogliere la formazione di nitrati ghiacciati prima del definitivo posizionamento della campana stessa.
Si potrebbero utilizzare sistemi a vapore, elettrici o chimici per indurre la quantità di calore necessario.
Saluti
Mi sembra una cosa incredibile due nazioni che non hanno pari al mondo in fatto di tecnologia (a parole), una delle quali gia’ 40 anni fa sarebbe andata sulla Luna, NO0N RIESCONO A TAPPARE UN POZZO PETROLIFERO, va be che e’ sotto il mare ma e’ sempre un pozzo di petrolio!!!
Se non ci riescono che chiamino i tedeschi, quelli di sicuro in una settimana risolverebbero il problema.
Anche perche se va avanti cosi tra un mesettto l’intero golfo del messico sara’ semplicemente una cloaca piena di petrolio marcio.