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Golfo del Messico: la tempesta tropicale Alex minaccia di rallentare le operazioni sul pozzo petrolifero e di ripulitura

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 29.06.2010

La tempesta tropicale Alex si avvicina al Golfo del Messico e la Guardia Costiera degli Stati Uniti inizia a riassegnare le squadre di ripulitura in zone lontane dalla tempesta.

Ufficiali della Guardia Costiera osservano il percorso della tempesta Alex, che sta spostandosi in questi giorni verso il centro America e il Messico. Le previsioni mostrano che che la tempesta sta allontanandosi dal luogo dell’incidente alla piattaforma petrolifera, che sta causando un’enorme perdita di petrolio.

L’ammiraglio della Guardia Costiera Thad Allen, che supervisiona i lavori di ripulitura e raccolta del greggio, ha detto che ci sono piani per l’evacuazione delle navi dall’area nel caso di una tempesta violenta. Ma ha aggiunto che finora il lavoro di pulizia sta proseguendo indisturbata.

“La velocità attuale, la direzione e la forza dei venti di Alex non indicano che dobbiamo preoccuparci di un’evacuazione imminente,” ha aggiunto. “L’unico effetto della tempesta per ora è che potenzialmente non ci permette di eseguire i preparativi per il dislocamento di una terza nave nella zona”.

La compagnia petrolifera BP sta preparando una terza nave che dovrebbe affiancare le due già operative in mare nell’operazione di aspirazione del petrolio dalla bocca del pozzo, dove sono stati installati alcuni sistemi di raccolta nelle scorse settimane. Domenica, i tecnici hanno detto di aver raccolto 24.000 barili di petrolio. L’ammiraglio Allen ha detto che una terza nave aumenterebbe la capacità a 53.000 barili al giorno, ma che le operazioni di dislocamento non inizieranno prima del prossimo mese a causa del cattivo tempo.

La tempesta tropicale Alex ha cambiato il percorso dei residui di petrolio in superficie. Allen ha detto che squadre che prima lavoravano in Florida, ora sono state mandate in Louisiana, Alabama e Mississippi.

“Abbiamo osservato che il petrolio sta raggiungendo la foce del Mississippi. Siamo molto preoccupati di questo e stiamo già spostando le nostre forze per rispondere al cambiamento.”

Due nuove trivellazioni sono in corso a largo delle coste e dovrebbero intercettare il pozzo danneggiato che sta riversando in mare il petrolio. Le stime più recenti parlano di uno dei due pozzi completato entro la metà di agosto. Questo potrebbe essere il tentativo che metterà la parola fine alla perdita di petrolio, una delle peggiori, se non la peggiore, nellastoria dell’estrazione petrolifera offshore, ossia in mare aperto.

Ufficiali USA hanno detto che stanno monitorando attentamente il tempo per ulteriori tempeste che potrebbero svilupparsi nell’area prima che il pozzo sia stato completato. In caso di uragano, occorrerà evacuare la zona in cui le imbascazioni stanno ora aspirando il petrolio,provocando un ritardo di almeno 14 giorni nelle operazioni di trivellazione.(fonte VOA)

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