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Golfo del Messico: nuova cappa di contenimento posizionata e in fase di test

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 14.07.2010

La compagnia petrolifera BP ha annunciato ieri in tarda serata che non avrebbe iniziato i test di integrità della nuova cappa per raccogliere il petrolio nel pozzo danneggiato. Le operazioni sono state rimandate a oggi o domani per non meglio precisati ulteriori test e verifiche.

La nuova cappa di contenimento posizionata nei giorni scorsi promette di raccogliere una maggiore quantità di petrolio, anche grazie all’aiuto di una nuova nave container che sta essendo posizionata in superficie.

Intanto, fa sapere BP, presegue la perforazione del primo pozzo laterale, che nelle speranze della compagnia petrolifera dovrebbe intercettare il pozzo principale attraverso un sosfisticato sistema di sensori che guidano la trivellazione sotterranea. Intanto, la trivellazione del secondo pozzo è stata interrotta per evitare – secondo BP – di interferire con le operazioni sul primo pozzo.

I pozzi laterali sono l’unica vera speranza per fermare definitivamente la perdita di petrolio, in quanto permetterebbero di inserire dei fanghi speciali direttamente nel sottosuolo, bloccando la risalita di petrolio e gas dal pozzo danneggiato. Tutto è iniziato lo scorso 20 aprile, quando un’esplosione ha danneggiato e fatto affondare la piattaforma di trivellazione Transocean Horizon. Problemi alla valvola di sicurezza non hanno permesso ai tecnici BP di chiudere il pozzo dopo l’incidente.

Le iniziali stime di BP sull’entità della perdita – 5000 barili al giorno – sono state definitivamente sconfessate quando esperti indipendenti hanno potuto avere accesso ai filmati della perdita sul fondo del mare. Attualmente si stima che il pozzo perda almeno 60.000 barili al giorno nell’oceano. Si tratta del più grave disastro ecologico nella storia degli Stati Uniti.

Il comandante della Guardia Costiera, Thad Allen, sta facendo pressioni ai tecnici di fare una stima migliore di quanto sia il petrolio effettivamente scaricato in mare.

La compagnia BP ha fatto sapere che le operazioni di contenimento, pulizia e indennizzo delle vittime del disastro, fino ad ora, le sono costate 3,5 miliardi di dollari.

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