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Grano al limite, in futuro sempre più difficile soddisfare fabbisogno mondiale

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 31.08.2010

Mietitura del grano in Uzbekistan - fonte VOADagli scienziati USA un allarmante annuncio, l’aumento della produzione di grano per soddisfare le necessità della sempre maggiore popolazione mondiale sembra arrivato alla fine. Secondo un nuovo studio il motivo è che coltivatori e ricercatori hanno raggiunto il limite massimo di quanto la pianta di frumento può produrre.

Gli autori dicono che l’unico modo per aumentare di molto la resa per ettaro nella coltivazione del terzo cereale più usato nel mondo nei prossimi anni sarà necessaria una grande conquista scientifica.

Ricercatori hanno esaminato i rendimenti da varietà di grano coltivato da aziende e università di tutte le grandi pianure del Nord America a partire dal lontano 1959.

“In 50 anni di storia della coltivazione del grano, abbiamo sostanzialmente quasi raddoppiato il nostro potenziale di resa genetica”, spiega un genetista del grano Bob Graybosch del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti e l’autore principale dello studio nuovo sulla rivista Crop Science.

Raggiunto il picco negli anni ’90

Purtroppo, dice Graybosch, “ci deve essere un limite superiore alla quantità che possono fare, e sembra che ci stiamo forse avvicinando a tale limite massimo.”

I dati dagli agricoltori delle grandi pianure mostrano che la loro varietà ha raggiunto il picco di rendimento a metà degli anni ’90 e c’è stato un livellamento da allora.

Graybosch dice che l’ultimo importante balzo in avanti nel campo della genetica del frumento ha avuto luogo nel 1960, e gli scienziati dovranno compiere un altro salto in avanti al fine di tenere il passo con la crescita della popolazione.

Tuttavia, egli rileva che lo studio parla soltanto del potenziale genetico del raccolto – ossia l’innata capacità di produzione delle varietà di grano selezionate.

Concimare, irrigare

“Se abbiamo bisogno di più di grano”, dice, “siamo in grado di aumentare di molto la produzione.”

Gli agricoltori del Nebraska potrebbero infatti raddoppiare o triplicare il raccolto usando più di irrigazione e fertilizzanti. Ma questo sarebbe molto costoso.

Graybosch dice che gli agricoltori che tentano di produrre di più semplicemente sulla base di miglioramenti nel potenziale genetico della coltura sono fuori strada.

“I coltivatori possono aspettarsi le stesse rese da ora in avanti,” dice. “Non possono aspettarsi di aumentare le rese perché siamo semplicemente rimescolando il “mazzo”, ossia il patrimonio genetico è sempre lo stesso».

Molti scienziati riconoscono che i rendimenti del frumento in tutto il mondo non stanno aumentando abbastanza velocemente per tenere il passo con la crescita della popolazione. Ma non sono d’accordo sul fatto che i selezionatori hanno effettivamente spinto al limite la produttività del grano. I ricercatori in alcuni istituti al di fuori degli Stati Uniti puntano ancora in miglioramenti nel potenziale genetico della pianta.

Gioco in difesa

Il motivo per cui i rendimenti si sono stabilizzati nelle Grandi Pianure, secondo Brett Carver dell’Oklahoma State University, è che gli agricoltori hanno dovuto concentrarsi sullo sviluppo della resistenza alle malattie che affliggono il raccolto.

“Oggi spendiamo tanto tempo cercando quei fattori che deprimono la resa del raccolto, e questo ci allontana dall’altro obiettivo, cioè di aumentare la resa”, dice Carver. “Quando si spende più tempo per la difesa, c’è meno tempo per l’attacco.”

Hans Joachim Braun dirige il Centro Internazionale per il miglioramento del mais e del frumento con sede in Messico. Dice che la produzione mondiale di frumento si è appiattita, ma che questo ha più a che fare con le pratiche agricole che con la genetica. Tuttavia, aggiunge Braun, i coltivatori dovranno intensificare i loro sforzi perché la domanda di grano dovrebbe crescere dal 50 al 70 per cento entro la metà del secolo.

“E questa è una vera sfida, perché il grano è molto sensibile alla temperatura più alta. E se la temperatura salirà, come previsto a causa del cambiamento climatico, si potrà avere magari il 20-25 per cento di perdita”.

Quindi, anche se ci dovesse essere ancora del potenziale genetico nel grano, Braun ha detto che l’aumento delle bocche da sfamare e gli effetti del cambiamento climatico rappresenteranno un’enorme sfida per la ricerca scientifica nel campo nei decenni a venire.

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  • dituccioluigi scrive:

    sono un produttore di grano duro italiano del sud se le notizie sull’isufficenza di grano sono una realtà x quale motivo non riusciamo nemmeno a coprire le spese di produzione?