In Italia ci sono ancora 255 discariche illegali e per questo il paese rischia un’ammenda salata: ben 56 milioni di euro da dare alla Commissione europea se non provvede quanto prima a sanare la situazione. Più una multa giornaliera, per ogni giorno successivo alla seconda sentenza.
Come riportano note da Bruxelles, in tutta la penisola, ma soprattutto nella zona del centro-sud, ci sono rifiuti accatastati illegalmente in più di 200 aree e in ben 16 di queste discariche si trova anche del materiale altamente tossico e pericoloso, come l’amianto, per esempio. Per questo, su raccomandazione del commissario all’Ambiente, Janez Potocnik, l’esecutivo Ue ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di Giustizia e di imporre un’ammenda forfettaria di 56 milioni di euro (28.089,60 euro al giorno tra le due sentenze della Corte) e un’ammenda giornaliera di 256.819,20 euro per ogni giorno successivo alla seconda sentenza, questo fino al giorno della regolarizzazione dell’infrazione e del sanamento della situazione rifiuti, come riportano le agenzie di stampa nazionali.
Alla luce di quanto emerso, c’è chi tuona un “io ve l’avevo detto”. “La multa di 56 milioni di euro inflitta all’Italia per la mancata bonifica di centinaia di discariche illegali la dice lunga sull’attenzione degli ultimi governi italiani al tema della gestione dei rifiuti e dell’ambiente. Di questo passo la prossima crisi che ci troveremo ad affrontare, dopo quella economica, sarà tutta ambientale”. E’ il commento di Andrea Zanoni, eurodeputato Idv e membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute pubblica e Sicurezza alimentare al parlamento europeo all’ammenda comminata oggi all’Italia e al suo deferimento di fronte alla Corte di Giustizia Ue. “Il fatto che delle 255 discariche non bonificate ce ne siano 16 contenenti rifiuti pericolosi, la dice lunga poi sull’attenzione italiana nello smaltire sostanze pericolosissime come l’amianto”, aggiunge l’eurodeputato, che ha presentato a questo riguardo degli emendamenti per rendere più severo il parere della commissione ENVI e quello della commissione EMPL Occupazione e affari sociali “sulle minacce per la salute sul luogo di lavoro legate all’amianto e prospettive di eliminazione di tutto l’amianto esistente”.
Già nel 2007 c’era stata infatti la prima sentenza della Corte, sentenza che non è stata del tutto rispettata e la Commissione europea ha pertanto deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia e di chiedere che vengano inflitte delle ammende. Nonostante gli impegni assunti dalle autorità italiane nel 2007 e alcuni progressi compiuti – riportano dalla Commissione – solo 31 discariche saranno bonificate entro la fine del 2012 e un calendario completo per l’ultimazione dei lavori è stato programmato solamente per 132 discariche. Quello che ancora manca all’Italia, secondo quanto riportato dalla Commissione europea, è anche un sistema di controllo che permetta di sorvegliare l’apertura di nuove discariche illegali. Leggendo sui siti delle agenzie di stampa nazionali, la mappa delle discariche fuori legge vede al primo posto la Campania (51), seguita da Calabria (43), Abruzzo (37) e Lazio (32).
“Mi auguro che il governo Monti prenda i giusti provvedimenti per attuare appieno la normativa UE sui rifiuti che, oltre a risparmiarci queste figuracce in Europa e a tutelare il nostro ambiente, contribuirebbe a raggiungere gli obiettivi prefissati dalla Commissione europea in tema di rifiuti a livello comunitario, come il risparmio 72 miliardi di euro l’anno, l’aumento del fatturato annuo di 42 miliardi di euro nel settore della gestione e del riciclaggio dei rifiuti e la creazione di oltre 400 mila posti di lavoro entro il 2020” conclude Andrea Zanoni.