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Liberata nuovamente l’aquila di Bonelli rubata dal nido ad Agrigento

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 03.07.2013

Liberata un’aquile di Bonelli in Sicilia. Rubata dal nido ad Agrigento era stata recuperata ad Alessandria. Ora forse i suoi genitori potranno riadottarla.Con questa liberazione salgono a 26 le aquile di Bonelli nate in Sicilia e libere di solcare i cieli.

Foto: M.Mendi

Foto: M.Mendi


L’aquila è stata curata amorevolmente presso il Centro recupero fauna selvatica della LIPU a Ficuzza (Palermo) e la liberazione è stata realizzata attraverso un metodo del tutto innovativo, che prevede il rilascio dell’animale nei pressi del sito da cui era stato prelevato dai falconieri e il suo affidamento ai genitori naturali, una sorta di “riadozione” alla vita selvatica. L’operazione, particolarmente delicata e unica nel suo genere, è stata progettata dai tecnici del Coordinamento tutela rapaci Sicilia Massimiliano Di Vittorio e Andrea Ciaccio.
“L’aquilotto era già nelle condizioni di volare – commentano i due esperti – ma solo dopo aver avuto la certezza che i genitori lo riconoscessero, senza dimostrare comportamenti aggressivi, è stato deciso di liberarlo. Da alcuni giorni il rapace staziona nei pressi del nido in compagnia degli adulti che lo assistono nelle prime prove di caccia e continuano a supportarlo per l’approvvigionamento del cibo”.
ora l’animale e monitorato con una trasmittente ed è riconoscibile grazie ad una decolorazione.
“Possiamo ritenere che l’operazione di liberazione dell’aquila di Bonelli sia completamente riuscita, – conclude la nota del Coordinamento – considerando che si tratta di una specie a rischio di estinzione e di un esemplare rubato per essere poi immesso nel mercato illegale della compravendita di rapaci Questo risultato apre nuove prospettive nel campo della restituzione in natura di animali rari che possono così essere riportati nelle aree di origine”.
Il Coordinamento tutela rapaci Sicilia desidera ringraziare tutti coloro che hanno permesso l’ importantissima restituzione alla vita naturale di questo aquilotto. In particolare un plauso va all’ufficio Cites del Corpo Forestale dello Stato che, grazie alla pronta segnalazione del furto da parte dei volontari impegnati nel campo di sorveglianza in Sicilia, hanno avviato brillanti indagini di polizia giudiziaria con un elevato livello di professionalità e, in sinergia con la Magistratura, hanno consentito il rilascio in natura di questo splendido rapace.

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