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Lipu: l’eolico selvaggio mortifica la Puglia e il cinema italiano

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 23.09.2013

Con un comunicato la LIPU e il suo rappresentante Enzo Cripezzi ha denunciato la scomparsa del paesaggio che fece da sfondo al film “Io non ho paura” per la regia di Gabriele Salvatores su romanza di Ammaniti.

Nel film, riconosciuto “Opera di Interesse Nazionale” dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali il paesaggio delle zone a confine fra Puglia e Calabria ha svolto un ruolo fondamentale.

Io non ho paura

L’ambiente, disse lo stesso regista, “racconta cose che i personaggi in carne e ossa non esprimono”.
“Le immagini di grandi spazi, dosate con musiche suggestive, parlano anch’esse – afferma Enzo Cripezzi della LIPU di Puglia e Basilicata – e raccontano di un sud assolato e luminoso, naturale, dominato dall’oro dei campi di grano estivi. Il contorno di Nibbi reali e altri animali selvatici contribuisce incantare lo spettatore”.

Il film ha avuto importanti riconoscimenti di critica anche all’estero, ma parliamo appunto di 10 anni fa. Le cose ora sono molto cambiate.

“Questi territori sono stati umiliati, subiscono un’aggressione sempre più estesa- continua Cripezzi – la valle dell’Ofanto con le campagne di Melfi e Candela dominate dal massiccio del Vulture, sono state vergognosamente amputate della loro bellezza grazie a una politica miserabile. Il versante pugliese incancrenito, quello lucano, in vista del Castello Federiciano che diede i natali alle costituzioni di Melfi, squallidamente condannato da altre decine e decine di megatorri in costruzione. E cosi non è risparmiata nemmeno la grandiosità del Vulture, assediata da cortine di pale enormi dopo migliaia di ettari già confiscati, assoggettati e degradati sul piano paesaggistico, naturale e storico nel Mezzogiorno”.

Eolico

“E mentre vengono promosse “Apulia Film Commission” e “Lucana Film Commission” per favorire l’industria del cinema al Sud, dall’altra si distruggono i beni più preziosi, funzionali, tra l’altro, all’ispirazione di opere cinematografiche”, scrive la LIPU nel comunicato.

“Ancora una volta, l’ennesima – conclude Cripezzi -, pretendiamo uno stop immediato all’inaccettabile foraggiamento finanziario dello Stato per queste ulteriori mattanze territoriali, inutili e perfino dannose anche per la stessa lotta ai gas serra, come dimostrato con alternative inoppugnabili. In un momento di crisi come questo è ancor più imperdonabile, qualunque decisore politico dotato di buon senso direbbe BASTA. L’eredità immorale lasciata da centinaia di pale già disseminate è più che sufficiente per riflettere sulle follie compiute”.

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