Malaria e DDT. Secondo una ricerca dal 2000 al 2009 l’uso del DDT per contrastare malattie come la malaria non è diminuito. I piretroidi, un tipo di insetticidi meno nocivi, sembrano essere meno efficaci in quanto le zanzare sono in grado di sviluppare delle resistenze limitandone l’efficacia.
Per controllare la malaria a livello globale buona parte della strategia consiste nell’uso degli insetticidi contro le zanzare, che sono vettori della malattia. Dal 1940 l’insetticida più usato è stato il DDT, poi, dalla fine degli anni ’70, si sono aggiunti anche i piretroidi. Il problema nasce ora in quanto sembra che le zanzare stiano sviluppando resistenza contro gli insetticidi, soprattutto in Africa e contro i piretroidi.
L’uso del DDT ha effetti nocivi sulla salute umana e sull’ambiente. E’ stato dichiarato dall’Unione europea e dalla IARC, l’agenzia internazionale contro il cancro, che c’è la possibilità che sia cancerogeno. Il DDT oltre ad essere tossico per l’ambiente ha la caratteristica di rimanere stabile anche per 12-15 anni. In Italia e in America l’uso è vietato, ma in Africa e nel sud-est asiatico, dove ha una funzione per ridurre la mortalità da malaria, gli effetti collaterali sembrano tralasciabili rispetto ai benefici.
Nel 2004 la convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti sottolineò la necessità di cercare alternative al DDT proprio a causa della sua tossicità e della sua capacità di permanere nell’ambiente. Ma la convenzione non ha avuto un grande successo.
La ricerca, pubblicata su Environmental Health Perspectives, ha preso in considerazione l’uso globale degli insetticidi volti al controllo dei “vettori”, così vengono chiamate le zanzare, con l’obiettivo da avere una visione globale dell’uso degli insetticidi.
I dati provengono da 125 paesi che hanno programmi di controllo dei vettori. La Malaria è la malattia che ha più programmi dedicati, seguono poi la dengue, la leishmaniosi e la malattia di Chagas. Il DDT è l’insetticida più usato in termini di quantità, mentre invece i piretroidi coprono una superficie più ampia. E’ il sud-est asiatico ad usare l’82% del DDT nel mondo. La percentuale rimanente è usata in Africa. In America invece si usa il 56% del totale globale dei piretroidi, che vengono usati in una quantità minore, ma su una superficie più grande.
Nello studio non sono inclusi i dati che riguardano i piretroidi spruzzati sulle reti. Considerando anche questi dati, il dato globale potrebbe addirittura raddoppiare il dato iniziale. Secondo i ricercatori il problema della resistenza agli insetticidi deve essere affrontato adeguatamente e sarà necessario un coordinamento maggiore fra sanità pubblica e settore agricolo in quanto entrambi sono i maggiori utilizzatori di insetticidi.