I cambiamenti climatici influenzano anche il diffondersi dei virus. Capire quali siano le relazioni che intercorrono fra i due fenomeni potrebbe aiutarci ad essere più preparati rispetto a cambiamenti che potrebbero influenzare potentemente le nostre vite.
Una ricerca pubblicata sulla rivista Science spiega quanto possa essere importante studiare ospiti e parassiti per capire come vengono influenzati dai cambiamenti climatici.
“Il cambiamento del clima sulla Terra e la diffusione globale di malattie infettive minacciano la salute umana, l’agricoltura e la fauna selvatica”, ha dichiarato Sam Scheiner, della National Science Foundation (NSF), direttore del programma della NSF e del National Institutes of Health Ecology and Evolution of Infectious Diseases , che ha finanziato la ricerca.
“La soluzione di questi problemi richiede un approccio globale che unisce scienziati che si occupano di biologia, scienze della Terra e di scienze sociali.”
Secondo l’autore Sonia Altizer dell’Università della Georgia, la questione legata a cambiamenti climatici e malattia ha provocato un intenso dibattito nel corso dell’ultimo decennio, in particolare nel caso di malattie che colpiscono l’uomo. Per questo gli scienziati hanno creato una sorta di programma di quella che dovrebbe essere la ricerca e le conseguenti azioni nei prossimi anni.
“Per molte malattie umane, la risposta al cambiamento climatico dipende dalla ricchezza delle nazioni, dalle infrastrutture sanitarie, e dalla possibilità di adottare misure di mitigazione”, ha detto Altizer.
“I segnali del clima, in molti casi, sono difficili da separare da altri fattori come il controllo dei vettori e la disponibilità di farmaci e vaccini.”
Ma secondo i ricercatori prima avvisaglie del problema si stanno registrando nelle malattie di ecosistemi agricoli e nella fauna selvatica.
“In molti casi, stiamo vedendo un aumento delle malattie e del parassitismo”, ha detto Altizer. “Ma l’effetto del cambiamento climatico su queste malattie dipende dalla fisiologia degli organismi e dalla struttura delle comunità naturali.”
A livello di organismo, il cambiamento climatico può alterare la fisiologia dei parassiti. Alcuni degli esempi più evidenti si trovano nella regione artica, dove le temperature sono in rapido aumento. I parassiti si stanno sviluppando più rapidamente di conseguenza.
Il cambiamento climatico sta colpendo anche tutta la comunità vegetali e animali. Un esempio è quello delle barriere coralline in cui i funghi patogeni e i batteri attaccano in maniera più intensa i coralli, e mettono in difficoltà le specie che sono in relazione con i coralli stessi
Le possibili conseguenze di questi cambiamenti sono gravi. La combinazione di temperature più calde e quadri patologici alterati stanno mettendo un numero crescente di specie a rischio di estinzione, secondo gli scienziati.
Nel settore della salute umana, vi è un rischio diretto legato ad agenti patogeni come la dengue, la malaria e il colera. Tutti sono collegati a temperature più calde.
Rischi indiretti esistono anche con minacce ai sistemi agricoli e delle specie che sono cruciali per attività di sussistenza e culturali.
Perciò gli scienziati suggeriscono di registrare i dati relativi alla relazione fra risposte fisiologiche di ospiti e parassiti ai cambiamenti di temperatura perchè in questo modo potrebbero evidenziarsi dei meccanismi di reazione degli organismi.
Gli scienziati vorrebbero, attraverso la capacità di prevedere, riuscire a preparare azioni di adattamento. Potrebbero essere aumentati i controlli e la sorveglianza e potrebbero essere adottate nuove misure di gestione.
Queste potrebbero includere, per esempio, la chiusura delle barriere coralline alle attività umane, se è prevista l’emersione di un focolaio di malattia, o cambiando la strategia di semina per le colture e compensare rischi elevati per alcune malattie.
I ricercatori sottolineano anche che alcune comunità umane locali, come quelle dei popoli indigeni dell’Artico, potrebbero essere colpite da interazioni clima-malattia. E perciò, “Il coinvolgimento delle comunità locali nella sorveglianza delle malattie”, ha detto Altizer, “potrebbe diventare essenziale.”