Gaianews

Milano soffoca nello smog. Codacons cita la Regione Lombardia contro i filtri antiparticolato

Scritto da Federica di Leonardo il 15.02.2011
Milano, giornata di ordinario smog

Milano, giornata di ordinario smog

La pericolosa situazione dello smog a Milano, di cui vi abbiamo parlato, non accenna a migliorare. Nonostante la pioggia di domenica, infatti i valori di PM10 registrati in centro e in periferia sono ancora il doppio , se non il triplo, nel caso del centro, della soglia consentita dalla legge.

Ai provvedimenti in atto per la riduzione delle poveri dovrebbe aggiungersi a breve la riduzione del limite di velocità sulla tangenziale ai 70 km orari, anche se si è ancora in attesa delle autorizzazioni da parte dei proprietari delle strade private.

A questo proposito Legambiente denuncia il “balletto di responsabilità tra Provincia, Serravalle e Anas” che impedisce la messa in atto del provvedimento. “Abbiamo apprezzato – spiega in una nota Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente – l’assunzione di responsabilità, ma ora Podestà non si nasconda dietro le procedure e mantenga fede alle promesse fatte nella riunione coi sindaci. Si è fatto saltare il blocco domenicale del Comune di Milano, ma ora la nuova centralità della Provincia deve esprimersi in una o più misure antismog”.

Codacos e la questione dei filtri antiparticolato

Intento ieri, 14 febbraio, il Codacons ha fatto causa alla Regione Lombardia, facendo riferimento all'”ex articolo 140 del Codice del Consumo”, contro l’installazione sugli autoveicoli diesel di filtri antiparticolato. Nel Tribunale di Milano, davanti al giudice Laura Massari, si e’ tenuta ieri l’udienza di discussione sulle memorie presentate da Codacons e Regione Lombardia. Il giudice, a seguito della discussione, si e’ riservato.

L’obiettivo del ricorso del Codacons è di accertare “gli effetti lesivi provocati dalle delibere della Regione Lombardia n 8/10293 del 7.10.2009 e n. 8/10322 del 13.10.2009 che prevedono l’installazione sugli autoveicoli diesel dei filtri antiparticolato, correggendone gli effetti dannosi”.

La questione sollevata dal Codacons è annosa, e riguarda i dispositivi che dovrebbero limitare la fuoriuscita di PM10 dai gas di scarico. “Degradano le PM10, ma questo non vuol dire che le polveri scompaiano. Il dispositivo e’ dotato di una sostanza (l’ossido di cerio) che fa si’ che le polveri PM10 si agglomerino ed assumano dimensioni tali da essere catturate dal filtro”.
Il dispositivo, secondo l’associazione, “non distrugge nulla, solamente trasforma la polvere da grossolana a più fine, rendendola però più aggressiva per la salute, come oramai testimoniato da un’amplissima letteratura scientifica. Se il PM 10 e’ dannoso, le micro PM prodotte dai dispositivi in questione lo sono ancora di più. Il particolato di dimensioni micro-metriche, come quelle assunte all’interno del filtro e poi dallo stesso rilasciate, e’ in grado di entrare nell’organismo in modo assai piu’ dannoso e senza poter essere, almeno in parte, eliminato”. In conclusione, “il sistema non ha capacita’ anti-inquinanti, ma, al contrario, aggrava la situazione ambientale e peggiora la salute dei cittadini”.

Marcello Raimondi, Assessore all’Ambiente, all’Energia ed alle Reti della Regione Lombardia, ha dichiarato che “nell’ambito delle politiche per la mobilità sostenibile, l’Europa, unitamente a tutti gli altri Paesi più sviluppati, hanno introdotto ed incentivato l’utilizzo del “Fap”, il filtro antiparticolato, al fine di ottenere una corretta combustione del gasolio. I Fap le polveri non le sminuzzano, ma le accumulano per poi andarle a bruciare ciclicamente”.

Nei giorni scorsi la Regione Lombardia, attingendo dal proprio Bilancio, ha reso noto d’aver destinato altri due milioni di euro di risorse straordinarie, a favore dei Comuni e delle Province lombarde, per potenziare in materia di smog i controlli.

In realtà la questione è piuttosto complessa: la riserva di cerina, che consente la divisione in molecole più piccole e e poi l’agglomerazione delle PM10, è collocata in un apposito serbatoio che va riempito ogni certo numero di kilometri che varia secondo il mezzo.

Si pongono due problemi: il primo è che risulta una zona critica, cioè quando la riserva  nel serbatoio sta per terminare, in cui potrebbe essere possibile che le polveri, rese più sottili e pericolose, vengano espulse nell’aria.

Il secondo è che, in realtà, non sappiamo concertezza se i misuratori delle nanoparticelle molto dannose per la nostra salute, siano effettivamente affidabili.

Per ulteriori approfondimenti vi rimandiamo qui, alla pagina di wikipedia, nella quale troverete altri approfondimenti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
  • L’assessore in questione asserisce ”

    Marcello Raimondi, Assessore all’Ambiente, all’Energia ed alle Reti della Regione Lombardia, ha dichiarato che “nell’ambito delle politiche per la mobilità sostenibile, l’Europa, unitamente a tutti gli altri Paesi più sviluppati, hanno introdotto ed incentivato l’utilizzo del “Fap”, il filtro antiparticolato, al fine di ottenere una corretta combustione del gasolio. I Fap le polveri non le sminuzzano, ma le accumulano per poi andarle a bruciare ciclicamente”.

    AVETE LETTO BENE ?????????
    L’ass.Raimondi afferma che il FAP è stato introdotto ” Per ottenere una corretta combustione del gasolio…”

    Ma quale film ha visto l’assessore Raimondi??????????
    Per ottenere una migliore combustione, BISOGNA lavorare a monte del motore prima di entrare nei cilindri, con vari sistemi di iniezione e tante altre tecnologie….ma una volta che i gas di scarico fuoriescono dal tubo di scappamento, QUELLI SONO PUNTO E STOP.

    ANZI, l’adozione dei filtri antiparticolato FAP, PEGGIORA E DI MOLTO, il grado di combustione del motore stesso ed ogni ingegnere e tecnico motorista potrà confermare questo e smentire SECCAMENTE e SONORAMENTE l’affermazione CARNEVALESCA dell’ass. Raimondi.

    Inoltre,secondo il vechhio principio che ” Nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma ( Antoine -laurent de Lavoisier ) i filtri FAP,una volta raggiunto il grado di saturazione, effettuano la rigenerazione bruciando le particelle PM10, che durante questo processo vengono RIDOTTE in PM 2.5-pm1-pm0.5-pm0.1 ecc.ecc.
    Si chiamano NANOPARTICELLE ed è bene che l’assessore Raimondi impari bene il significato di questa parola…NANOPARTICELLE e queste Nanoparticelle provocano TUMORI e tante altre malattie MORTALI !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Non pensi l’assessore Raimondi di far passare per fessi i cittadini con questa storiella dei FAP, perchè non passerà.

    distinti saluti

    Michele Campostrini