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NIMB scatenati a New York: contrari alle perforazioni del sottosuolo alla ricerca di gas naturale

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 13.09.2010
Le tubature che servono a trasportare il gas naturale estratto dalle rocce scistose

Le tubature che servono a trasportare il gas naturale estratto dalle rocce scistose

I NIMB dello stato di New York, USA sono scatenati. Not In My Backyard (non nel mio giardino) è il loro motto. In pratica, protestano contro le compagnie che fanno esplorazioni nel sottosuolo alla ricerca del gas naturale.

A Binghamton centinaia di persone hanno protestato in un auditorium della cittadina lunedì scorso, preoccupate per la perforazione e l’estrazione di gas naturale nella campagna circostante.

La conferenza, tenuta a Binghamton e per due volte rinviata per problemi di sicurezza, è solo lo strascico popolare di una inchiesta da parte dell’Agenzia per la Tutela del Territorio che vuole accertarsi della sicurezza del processo di estrazione del gas dalle rocce scistose.

Conosciuta come frattura idraulica o “fracking” nel campo della tecnologia di trivellazione, questa tecnica inietta migliaia di litri di acqua mista ad additivi chimici e sabbia nei pozzi di gas naturale, fratturando la roccia scistosa e permettendo al gas di fuoriuscire.

La tecnologia ha aiutato a creare uno dei maggiori boom energetici nella storia degli Stati Uniti. Il gas naturale che viene estratto permetterà di tagliare enormemente le emissioni di gas serra e permetterà a chi ha una partecipazione nelle compagnie di estrazione di gas di arricchirsi enormemente.

Ma sta anche generando paure per l’inquinamento, sia a causa della contaminazione delle falde acquifere, che per l’emissione di gas nell’atmosfera, che per l’inquinamento acustico di uno dei paesaggi più caratteristici della campagna americana a causa del passaggio di camion e macchinari necessari all’estrazione.

La gente è preoccupata e sente di trovarsi in mezzo a qualcosa che non ha voluto. Molta gente vive in campagna e ha il proprio pozzo di acqua potabile. Se le falde risulteranno contaminate, quelle case non varranno più nulla.

Grazie ai prezzi più alti del gas sul mercato internazionale e alle nuove tecnologie, vaste riserve di gas sono oggi disponibili. Oltre metà degli Stati americani hanno oggi riserve di gas da rocce scistose.

La dimensione di questa nuova risorsa è immensa, avendo permesso di raddoppiare le riserve stimate di gas naturale degli Stati Uniti, secondo recenti studi del MIT.

Ma c’è, come sempre, il rovescio della medaglia. Produrre il gas implica la trivellazione in profondità e l’iniezione di grandi quantità di sostanze chimiche per liberare il gas dallo strato di rocce che lo intrappola.

La gente che vive nelle vicinanze dei pozzi è preoccupata che quest’attività possa contaminare le falde lasciandoli senza nè acqua potabile, nè aria,  nè silenzio. Ma è anche spaventata dalla velocità con la quale le industrie estrattive stanno aumentando la loro attività. Camion e trivelle sono in attività 24 ore su 24, le strade vengono allargate per far passare gli enormi mezzi, le tubature vengono depositate ai lati delle strade in attesa di essere messe in funzione.

L’estrazione viene fatta da molti anni negli Stati Uniti, ma non aveva mai avuto queste dimensioni e, soprattutto, non si era mai avvicinata tanto ai centri abitati. E la gente, i cosiddetti NIMB, oggi inizia a alzare la propria voce.

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  • Antonello Laiso scrive:

    Seguo con non poca apprensione l’evolversi della querelle per la trivellazione a Napoli, nella zona di bagnoli campi flegrei, certo l’ipotetico sfuttamento dell’ energia geotermica proveniente dalla caldera vulcanica sarebbe cosa notevole come enorme e di altrettanto spessore lo studio come quello preventivato ed in via di attuazione per la fattibilita’ di tale ipotesi.
    Gli sfuttamenti di energia geotermica in molti paesi d’italia come Vicenza, Ferrara ,e del mondo come Cina e Giappone sono stati gia’ attuati,in questi paesi si sfrutta appunto l’energia geotermica che e’ dovuta al calore endogeno della terra ossia che viene dal sottosuolo della crosta terrestre.
    Il realizzarsi di condizioni de quo’ e’ un progresso della tecnologia ingegneristica e geologica che non puo’ certamente essere trascurato.
    Purtroppo gli esperimenti di cui sopra sono a ragion logica temuti dai piu’, ed in particolar modo nella nostra zona considerata una delle zone vulcaniche eccellenti nel mondo ,insieme al nostro amato vulcano vesuvio forse uno dei piu’ monitorati in Italia.
    Le preoccupazione delle autorita’ sindaco e protezione civile sono non trascurabili e comprensibili per la nostra citta’.
    Il tranquillizzare degli esperti di una situazione completamenete sotto controllo assoluto nel caso di attuazione dell’ esperimento non fa’ presa, il timore e’ quello di intercettare una vena magmatica a profondita’ anche non elevata dove non c’e’ il magma, e che questo possa risalire la crosta terrestre e provocare un eruzione, e’ a dir degli esperti impossibile,anche perche’ il magma abbisogna per restare tale, di condizioni di temperatura e pressione non verificabili durante un ipotetica risalita del magma stesso che solidificherebbe, e cio’ secondo studi consolidati di geologia e geotermia e’ innegabile.
    Il progresso a mio avviso vale un rischio anche se minimo nonostante ‘i tanti problemi che gia’ abbiamo non ne permettano l’istaurarsi di altri nella nostra citta’ , che potrebbe diventare centro di attenzione mondiale per questo tipo di esperimento e conseguentemenete importante di cio’ che si potrebbe trarre da esso , cio’ sarebbe il riscatto di una citta’ tanto sofferente.

    (per. chimico) Antonello Laiso