Quando mangiamo carne, uova, latte e derivati stiamo attenti alla loro provenienza, ma quasi mai ci interroghiamo in che modo sia stato allevato quell’animale. CIWF Italia, che si occupa di tutelare gli animali negli allevamenti, ha realizzato uno spot che sarà proiettato nei cinema italiani per due settimane e che lancerà la campagna “Non nel mio piatto”. Lo scopo è quello di far conoscere la realtà degli allevamenti intensivi e invitare il pubblico a scelte più etiche e consapevoli.
Raggiungerà oltre 800mila persone lo spot realizzato da CIWF Italia grazie ad un crowdfunding di successo che ha coinvolto 450 sostenitori dell’associazione e grazie alla collaborazione a titolo gratuito tra Daniela Fabrizi, Copywriter free-lance con base a Roma, Nino Florenzano – Direttore creativo della milanese Maverick Adv e la milanese WinterVideo. Sarà proiettato in 400 sale di 50 città e invita i consumatori a battersi per una scelta più etica.
Infatti, spiegano da CIWF, l’etichettatura che spiega il metodo di allevamento degli animali in Italia è obbligatoria solo per le uova. Per tutti gli altri prodotti non c’è modo che i consumatori possano esseri sicuri di stare comprando da allevamenti all’aperto o biologici come suggerisce CIWF.
Ma perchè dobbiamo evitare prodotti da allevamenti intensivi? CIWF spiega che negli allevamenti intensivi gli animali soffrono per tutta la loro vita. Ammassati in capannoni ad altissime densità, senza la luce del sole e senza avere mai la possibilità di uscire all’aria aperta.
Inoltre gli allevamenti, con una massiccia produzionedi reflui, inquinano le acque oltre a contribuire all’effetto serra con ingenti produzioni di gas e causando perdita di biodiversità.
Gli allevamenti, inoltre, sfruttano intensivamente anche risorse importanti, come acqua e suolo e, utilizzando cereali commestibili per l’uomo per produrre mangimi, rappresentando, secondo CIWF, un insostenibile spreco di cibo, proprio nel momento in cui, con l’aumento della popolazione mondiale, il problema della sostenibilità alimentare globale ha bisogno di una soluzione.
Ma c’è un altro pericolo, secondo CIWF, da cui i consumatori devono guardarsi: l’informazione ingannevole dell’industria della carne. “Nessuno ti farà vedere la sofferenza degli animali negli allevamenti intensivi, perché fa vendere di meno” recita lo spot di CIWF. In attesa che ai consumatori venga data la possibilità di scegliere allevamenti più sostenibili a partire dall’etichetta, CIWF chiede ai consumatori di scegliere prodotti provenienti da allevamenti biologici e all’aperto.
Dichiara Annamaria Pisapia direttrice di CIWF Italia Onlus:
“Siamo fieri di portare nei cinema il nostro spot-verità, realizzato grazie alla generosità dei nostri sostenitori, cittadini italiani a cui, come a noi, stanno a cuore le condizioni degli animali negli allevamenti del nostro paese, dove il benessere animale è nella maggior parte dei casi il grande assente.
Un’assenza che l’industria che produce carne, latte e uova cerca di nascondere in tutti i modi con programmi di comunicazione pieni di informazioni ingannevoli che confondono i consumatori. Eppure il benessere animale dovrebbe essere considerato una componente basilare del cibo di qualità, quale quello italiano aspira a essere. Con la nostra iniziativa vogliamo compiere un primo importante passo verso quella trasparenza e corretta informazione che rappresentano i primi fondamentali passi verso il cambiamento”.