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Oggi decisione sui richiami vivi: PD spaccato. LIPU: voto storico

Il Senato si pronuncia sulla modifica alla legge sui richiami vivi. Dopo la bocciatura alla Camera, la modifica che ci mette in regola con l'Europa, rischia di essere rigettata ancora

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 16.07.2014

I richiami vivi sono una deroga sulla caccia dell’Italia rispetto alla direttiva europea. Le associazioni ambientaliste l’hanno più volte segnalato, anche con forza, ma i politici ad oggi sono sordi a queste voci, e appoggiano gli interessi dei cacciatori: alla camera la mozione per l’abolizione è stata già bocciata, complice una grande parte del PD.

Gli uccelli che vengono utilizzati come richiami vivi vengono tenuti in gabbie piccolissime in condizioni penose e il fine di questa tortura e che fungano da attrazione per altri animali che saranno uccisi dai cacciatori.

richiami vivi

Crediti LIPU. F. Cagliata

Dopo essere stata bocciata alla Camera, la proposta potrebbe essere approvata al Senato, ma la situazione sembra ripetersi. Infatti i Senatori PD non sembrano affatto convinti della bontà della proposta.

Dice il Senatore  Massimo Caleo, capogruppo del Pd nella Commissione Ambiente del Senato, riportato da Repubblica.it:“Le informazioni non sono del tutto corrette, provengono per lo più dalle associazione animaliste, le quali non solo vorrebbero l’abolizione dei richiami vivi, ma ovviamente desidererebbero che ogni attività venatoria fosse dichiarata illegale e quindi impedita.

E aggiunge: “In realtà la caccia fa parte delle nostre tradizioni e, grazie alla legge 157/92, è  da oltre vent’anni un’attività estremamente regolata, limitata e integrata con la tutela del territorio. Voglio chiarire che l’uso dei richiami è consentito in Spagna, in Francia, in Portogallo, in Finlandia e in altri paesi Perciò, come gruppo del Pd nella Commissione Ambiente del Senato, stiamo lavorando a una proposta che introduca anche in Italia le stesse limitazioni che vigono negli altri paesi europei e ci permetta di evitare le procedure d’infrazione”.

La LIPU, capofila di un cartello di associazioni  (Enpa,CabsLavWWFOipaAnimalisti Italiani onlus) chiede che l’Italia dìa un segnale di svolta su questo argomento. Il presidente della LIPU, Fulvio Mamone Capria dichiara: “I senatori possono oggi passare alla storia con un voto per l’Europa, il diritto alla migrazione, il rispetto degli animali. Non perdano questa straordinaria occasione”

“E’ bene ricordarlo: i richiami vivi sono piccoli uccelli migratori la cui esistenza di natura, viaggio e libertà viene bruscamente interrotta da una rete che li cattura e da una gabbia di pochi centimetri che li tiene prigionieri per tutta la vita”, spiega il presidente di LIPU.  “Un abominio, contro natura e contro le regole del buon senso, che ha spinto 50mila italiani a firmare in poche settimane la petizione della Lipu e successivamente centinaia di migliaia di persone ad aderire alla richiesta di abolizione.

“Va inoltre sottolineato che la cattura dei piccoli uccelli è una pratica vietata dalla direttiva Comunitaria, ma che l’Italia ha continuato a svolgere per anni, catturando ufficialmente oltre 1 milione di merli, allodole, tordi, fino a quando l’Europa è intervenuta a chiedere un cambio di rotta.

“Il Governo, con la legge Europea votata alla Camera, aveva approvato un testo che però la Commissione europea aveva già visionato e bocciato, aprendo anzi contro l’Italia la procedura di infrazione 2006/2014. Il Decreto 91, domani in votazione in Commissione al Senato, corregge in parte l’errore di quella legge, ma è ancora insufficiente, perché, pur vietando le catture, ritiene ancora ammissibile l’uso dei richiami vivi da allevamento e lascia aperte le possibilità di nuove catture in deroga.

“Per questo abbiamo chiesto ai senatori di emendare il testo, con una proposta che abolisca del tutto la pratica e finalmente metta al riparo l’Italia da infrazioni, sanzioni e da non improbabili atti di bracconaggio”, ha concluso Mamone Capria.

 

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