OSLO, 27 maggio (Reuters) – Paesi ricchi e poveri hanno trovato un accordo oggi su una serie di linee guida per contribuire a salvare le foreste, nel primo concreto segno di azione globale contro il cambiamento climatico dopo il vertice di Copenaghen.
La Norvegia ha annunciato che gli impegni di aiuti per le foreste sono saliti a 500 milioni di euro dopo la conferenza di Copenaghen nel dicembre scorso, meno di quanto fosse previsto solo poche settimane fa. Una circostanza che mostra i limiti dell’intervento statale tra crisi economica e perturbazioni sui mercati finanziari.
Per alcuni il modesto aumento negli aiuti statali per le foreste, la cui conservazione è considerata come il mezzo più economico per ridurre le emissioni di carbonio, sottolinea la necessità dell’impegno del settore privato.
La Conferenza di Oslo sul Clima e le Foreste, a cui hanno partecipato i rappresentanti di 52 paesi, ha concordato il varo di un quadro non vincolante per canalizzare gli aiuti promessi dai paesi ricchi e istituire standard di monitoraggio per garantire che i finanziamenti siano basati su risultati concreti.
“Il risultato di questo meeting potrebbe essere il primo elemento di vasta portata di un futuro accordo internazionale sul cambiamento climatico (da Copenaghen)”, ha detto il capo della Banca Mondiale Robert Zoellick in un discorso tv pronunciato da Washington.
A Copenaghen i leader mondiali non sono riusciti a trovare un accordo legalmente vincolante sulle emissioni a effetto serra di origine umana. Le nazioni ricche hanno trovato un accordo, comunque, su un finanziamento di 30 miliardi di dollari nel periodo 2010-12 per aiutare gli stati più poveri a combattere il riscaldamento globale. Una quota che arriverebbe a 100 miliardi di dollari l’anno entro il 2020.
Stati Uniti, Australia, Francia, Giappone, Gran Bretagna e Norvegia hanno raggiunto un accordo specifico per versare 3,5 miliardi di dollari nel 2010-12 per salvare le foreste, una cifra che ora è arrivata a 4 miliardi di dollari secondo la Norvegia, che ha presieduto la conferenza.
“Non c’è modo di mobilizzare tanti soldi senza muovere il settore privato”, ha detto il premier norvegese Jens Stoltenberg, riferendosi a un piano per spendere 30 miliardi di euro a favore delle foreste a un altro finanziamento verde fast-track fino al 2012.
La deforestazione e il degrado delle foreste tagliano ogni anno un’area boschiva di grandezza uguale a quella dell’Inghilterra, e rappresentano circa il 17% delle emissioni globali di carbonio, più delle auto, dei treni e degli aerei insieme, secondo l’Onu.