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Petrolio nel Golfo del Messico: l'imbuto di contenimento è stato posizionato sul fondale

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 08.05.2010

Finalmente l’enorme dispositivo, una sorta di imbuto, che dovrà contenere la perdita di petrolio del pozzo sottomarino è giunto a destinazione.

Intanto un inviato della BBC a Dauphin Island, un’isola abitata a 5 chilometri a largo delle coste dell’Alabama, dice che c’è un leggero ma distinto odore di petrolio nell’aria.

Alcuni scienziati dicono che il petrolio potrebbe essersi diffuso in modo più ampio di quanto non si veda. Piccole particelle scure sono state trovate in campioni prelevati sott’acqua, lontano dalla chiazza di petrolio.

Si stima che circa 5.000 barili (un milione di litri) di petrolio al giorno sono stati rilasciati in 18 giorni dal pozzo, a 80 chilometri al largo della Louisiana, dal momento in cui l’esplosione ha distrutto l’impianto di perforazione Deepwater Horizon il mese scorso, uccidendo 11 lavoratori.

Anche se l’impianto è stato gestito da Transocean, è stato affittato da BP, che è responsabile della pulizia del petrolio che finora è fuoriuscito, creando una chiazza che copre circa 5.200 chilometri quadrati.

L’azienda spera che il dispositivo di contenimento di 98 tonnellate, una volta operativo, consentirà di raccogliere il petrolio che fuoriesce dal pozzo, mentre tenterà di arrestare la perdita anche attraverso la perforazione di pozzi nelle vicinanze.

COME FUNZIONA L’IMBUTO

L’imbuto è un contenitore ferro del peso di 98 tonnellate ed è stato poggiato sulla perdita ad un chilometro di profondità sul fondo del mare. BP si augura di raccogliere l’85% del petrolio che fuoriesce dal tubo verso la superficie.

In precedenza, i sommergibili telecomandati hanno guidato l’imbuto (alto 12m) sopra la testa del pozzo ad una profondità inimmaginabile. Questa tecnologia è sempre e solo stata usata in acque poco profonde.

“Sembra stia andando esattamente come speravamo,” ha detto il portavoce della BP Bill Salvin all’Associated Press. “Ancora molte sfide da affrontare, ma stiamo procedendo molto bene”.

Ora che il dispositivo di contenimento è sul fondo del mare, i tecnici avranno bisogno di almeno 12 ore per far stabilizzare l’imbuto e assicurarsi che sia sicuro prima che i sommergibili lo possano collegare ad un tubo flessibile che incanalerà il petrolio fino ad una cisterna in superficie.

“Stiamo prendendo, in sostanza, un edificio di quattro piani e portandolo a 1500 metri per adagiarlo sulla testa di uno spillo”, ha aggiunto Salvin.

Se la cosa funzionerà, un altro dispositivo simile verrà poggiato su una seconda, più piccola perdita.

Gli esperti avvertono che c’è ancora il rischio che qualsiasi mossa sbagliata potrebbe danneggiare il tubo che perde e peggiorare il problema. E’ anche possibile che il tubo in superficie si occluda per via della formazione di ghiaccio e per la successiva separazione di petrolio, gas e acqua provocando un’esplosione.

DISASTRO ECOLOGICO

Un pellicano coperto di petrolio e salvato su un’isola al largo della Louisiana è l’emblema del pericolo per la sicurezza della fauna selvatica presente nel territorio.

Nel frattempo, i residenti di Louisiana, Mississippi, Alabama e Florida attendono notizie su quando il petrolio raggiungerà le loro coste.

BP ha detto che squadre di emergenza sono state inviate a Freemason Island, un luogo di pesca scelto da molti pescatori sportivi, a circa 50 km al largo della costa della Louisiana, per depositare barriere gonfiabili a protezione delle sue spiaggie.

Il timore è che la vita marina  possa essere stata gravemente colpita in questa zona, che comprende aree di riproduzione vitali per pesci, gamberetti e granchi.

Il tentativo da parte di BP di posizionare l’imbuto di contenimento coincide con la dichiarazione del segretario degli interni Ken Salazar che ha chiesto di fermare i permessi per le nuove perforazioni esplorative negli Stati Uniti, in attesa di una inchiesta di 30 giorni a causa della marea nera.

Alcuni ambientalisti ora chiedono un divieto permanente di perforazione in mare aperto a causa della marea.

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  • ing. Brunello Manfroni scrive:

    Come ingegnere posso dire che fra le mille soluzioni tecniche proposte da persone con cultura tecnica, anche se non nel campo specifico dell’estrazione del petrolio, magari ce ne può essere una praticabile ed illuminata. Il problema però è che un tecnico non può fare ipotesi o progetti di massima senza avere chiara la situazione tecnica di fatto: dimensioni tubi, pressioni nelle tubazioni, posizioni, ingombri, correnti marine, situazione sul fondo circostante il pozzo etc.
    dati che ho cercato ma non ho trovato da alcuna parte. saluti

  • stefano scrive:

    una soluzione ci sarebbe:
    Dove vi è la perdita bisogna mettere sopra ad essa altri tubi di diametro più larghi perforando sino il livello dei primi tubi andando a trovare la sacca di greggio e man mano che i tubi si innalzano sino ad arrivare in superfice ho ad un’altezza da lavorare con molta più facilità.
    A sua volta nell’ultima parte si inserirà una saracinesca a volantino per la chiusura.
    questa è ma mia modesta idea

  • SS scrive:

    Non si puo incanalare il tubo con dei tubi più grandi di cemento armato e incastrandoli uno sopra l’altro fino ad arrivare fuori dall’acqua cosi poi si puo aspirare il petroliocon delle pompe o tapparlo con sassi o cemento o altro

  • Valletta Vincenzo scrive:

    Non conoscendo la reale situazione tecnica, potrei proporre una eventuale soluzione al caso.
    Innanzitutto sè la tubazione nel tratto interessato, sia sospesa dal fondale cioè sè si può passare sotto.
    Realizzare in officina un giunto di montaggio in due pezzi con dadi e bulloni, dello stesso diametro della tubazione esistente. Fissare intorno alle parti di giunzioni, un gommino ad alta pressione in modo da comprimersi durante la fase di serraggio dei bulloni.
    Nella parte alta del coprigiunto, sempre in officina, posa in opera di una saracinesca aperta, per permettere agli operatori di poter fissare i coprigiunti. Stessa cosa anche per la parte sottostante.
    Per maggiori chiarimenti sono a vs. disposizione.

  • caterina scrive:

    Ma è vero che hanno scoperto che i capelli riescono a assorbire il petrolio ??

  • Redazione scrive:

    Bella domanda! Questo si prefigura come il disastro più grave nella storia dell’estrazione petrolifera…

  • Luigi Cuppone scrive:

    Perche’ in Italia le televisioni non dicono nulla di cio’ che sta accadendo nel golfo del Messico ? ……….