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Piccola Italia, Parco dello Stelvio in fase di smembra- mento dopo 75 anni di storia

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 07.12.2010

Stelvio

Indignamoci. Il Parco nazionale dello Stelvio (Nationalpark Stilfser Joch), è stato creato nel 1935 ed è nato per proteggere flora, fauna e biodiversità delle montagne di Ortles-Cevedale, di promuovere lo sviluppo di un turismo sostenibile nelle vallate alpine della Lombardia, del Trentino e dell’Alto Adige. Adesso sembra che una convenienza politica momentanea possa cancellare 75 anni di storia gloriosa di un parco checopre 24 comuni e 4 province ed è a diretto contatto a nord con il Parco Nazionale Svizzero, a sud con il Parco naturale provinciale Adamello-Brenta e con il Parco regionale dell’Adamello: tutti questi parchi, insieme, costituiscono una vastissima area protetta nel cuore delle Alpi, per quasi 400.000 ettari.

Lo Stelvio doveva essere il fulcro di un grande parco transnazionale, unito nella strategia di gestione e negli obiettivi di conservazione anche con il parco svizzero dell’Engadina e questo non solo non è avvenuto, ma addirittura il parco viene frazionato. La politica, infatti, ha deciso di smembrare lo Stelvio.

Perché?
Il motivo sembra essere un accordo tra il governo Berlusconi e il partito dell’Alto Adige Sudtiroler Volkspartei (Svp), la loro astensione nel voto di fiducia del prossimo 14 dicembre in cambio dell’autonomia dell’Alto Adige sulla gestione del loro pezzo di Stelvio. Uno scambio per tenere in vita un governo che magari durerà qualche mese.

Il parco con questa decisione viene sostanzialmente declassato a parco interregionale ed è fortissimo il rischio di perdere una strategia unitaria.

Questo è il primo passo verso un frazionamento che va nella direzione opposta di quanto servirebbe.

Le necessità di conservazione di un importante parco nazionale avvallate anche dalle richieste della comunità scientifica sono di segno opposto, cioè di coordinare e gestire in modo maggiormente coerente, anche sul piano amministrativo, le aree protette e le Alpi in generale.

Lo smembramento e dunque l’affidamento delle competenze alle Province autonome, alla Regione Lombardia in collaborazione con i Comuni potrebbe garantire si finanziamenti più sicuri ma aumenterebbero i pericoli per il paesaggio, il consumo del suolo, l’attività venatoria, vista la maggiore pressione a cui sono sottoposti gli enti locali da parte del territorio.

Solo la coerenza di una gestione unitaria può tutelare adeguatamente l’immenso patrimonio di un parco nazionale che insiste in una delle eco regioni, quella alpina, tra le più ricche di biodiversità dell’intero pianeta.

Lo smembramento del Parco nazionale dello Stelvio è un pericoloso precedente anche per gli altri parchi, pur essendo la sua una situazione particolare E’ necessaria una attenzione assoluta e una assunzione di responsabilità personale da parte del Ministro Prestigiacomo perché questo non accada.

E’ inoltre totalmente mancato un momento di confronto con tutti gli interlocutori interessati, Comuni, Comunità di Valle, Provincie, Ministero dell’Ambiente, APT, associazioni di categoria e ambientali, operatori economici, istituti scientifici e università, cittadini, forze politiche per individuare le criticità dell’attuale gestione del Parco e porvi rimedio.

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