Lettiera di una foresta tropicale. Crediti: Dr. Emma Sayer
Il clima della Terra risponde ad un meccanismo complesso che i ricercatori stanno cercando di decifrare per capire le conseguenze dell’immissione di CO2 nell’atmosfera. Finora l’equazione: più alberi = meno carbonio in atmosfera sembrava un assoluto. Ma oggi un un nuovo studio mostra che, man mano che il cambiamento climatico aumenta la crescita degli alberi nelle foreste tropicali, il conseguente aumento della lettiera potrebbe stimolare i microrganismi del suolo che porterebbe ad un maggior rilascio di carbonio presente nel suolo.
La ricerca è stata condotta da scienziati del Centro di Ecologia e Idrologia e l’Università di Cambridge. I risultati sono stati pubblicati ieri 14 agosto 2011 nella rivista scientifica sui cambiamenti climatici Nature Climate Change.
I ricercatori hanno utilizzato i risultati di un esperimento di sei anni in una foresta pluviale presso lo Smithsonian Tropical Research Institute di Panama, in America Centrale, per studiare come l’aumento della lettiera – il materiale vegetale morto come foglie, corteccia e rami che cadono a terra – potrebbe influenzare lo stoccaggio del carbonio nel terreno. I loro risultati mostrano che la lettiera supplementare dovuta al riscaldamento climatico innescherebbe un effetto in cui il nuovo carbonio presente nel materiale vegetale fornisce energia ad alcuni microrganismi che permettono la decomposizione del carbonio immagazzinato nel suolo.
L’autrice, la dott.ssa Emma Sayer dal Centro del Regno Unito per l’Ecologia e Idrologia ha detto: “La maggior parte delle stime della capacità di sequestro del carbonio delle foreste tropicali è basata sulla misurazione della crescita degli alberi. Il nostro studio dimostra che le interazioni tra le piante e il terreno possono avere un impatto enorme sul ciclo del carbonio. I modelli che cercano di prevedere il cambiamento climatico devono prendere in considerazione questi feedback per prevedere meglio i futuri livelli atmosferici di anidride carbonica.”
Lo studio conclude che gran parte del carbonio sequestrato da una maggiore crescita degli alberi nelle foreste tropicali potrebbe essere perso dal suolo. I ricercatori stimano che un aumento del 30% in lettiera potrebbe liberare circa mezza tonnellata di carbonio per ettaro nei terreni forestali tropicali ogni anno. Questa quantità di carbonio è maggiore rispetto alle stime di aumento della biomassa forestale in Amazzonia negli ultimi decenni. Data la vasta porzione di superficie terrestre coperta da foreste tropicali e la grande quantità di carbonio immagazzinato nel suolo, questo potrebbe compromettere l’equilibrio globale del carbonio.
Le foreste tropicali svolgono un ruolo essenziale nel regolare l’equilibrio globale del carbonio. Le attività umane hanno causato l’aumento dei livelli di anidride carbonica, ma si pensava che gli alberi avrebbero risposto aumentando la loro crescita e quindi aumentando la quantità di carbonio fissata nel suolo. Tuttavia, la crescita degli alberi porta alla produzione di maggiore materiale organico e non è chiaro quale effetto questo ha sul ciclo del carbonio.
Sayer ha aggiunto: “I terreni sono ritenuti un deposito a lungo termine per il carbonio, ma abbiamo dimostrato che i depositi potrebbero essere ridotti da attività microbica quando elevati livelli di anidride carbonica e di azoto stimolano la crescita delle piante.”
Il co-autore dello studio, il dottor Edmund Tanner, presso l’Università di Cambridge, ha dichiarato: “L’aumento nella crescita degli alberi significa essenzialmente che depositi di carbonio vecchi e relativamente stabili nel suolo verranno sostituiti dal carbonio presente nella materia vegetale formatasi da poco, che si decompone facilmente. Ancora non si sa quali conseguenze questo avrà per il ciclo del carbonio nel lungo termine”.